Il Pip di Marano e gli atti falsificati, ecco chi rischia e per quale ragione

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Lo hanno attestato i carabinieri del Ros: alcuni atti di gara del Pip sono stati falsati o alterati. E’ questa la prima conclusione di un’inchiesta, quella sull’area industriale di via Migliaccio, che potrebbe riservare ancora tante sorprese e che sembra destinata a creare uno sconquasso al Comune. Ci saranno avvisi di garanzia? Da quanto è emerso finora sembrerebbe proprio di sì. Chi rischia? Rischiano soprattutto i funzionari comunali, vecchi e nuovi, soprattutto per la questione dei mancati controlli, delle verifiche, iniziate solo dopo l’avvio dell’inchiesta della Dda.

Rischiano naturalmente gli imprenditori che si aggiudicarono l’appalto; rischia anche qualche politico, ma in misura minore. Su cosa stanno investigando i Ros? Due i fatti da sviscerare. La prima: fu solo la Iniziative industriali di Sant’Antimo a presentare domanda per aggiudicarsi l’operazione Pip o ve ne fu un’altra in qualche modo “eliminata” prima dell’apertura delle buste? La domanda dei Cesaro arrivò al Comune nei termini fissati dal bando? La falsificazione di una firma o di un documento fu funzionale ad una di questi due, eventuali atti illeciti?

E ancora: che fine hanno i milioni di euro, almeno 4, che dovevano esser rendicontati alla Regione? E soprattutto, come furono utilizzati?

Infine il capitolo controlli. Perché dal 2012 ai giorni nostri, nonostante le denunce mediatiche e i consigli comunali sul tema, nessuno si era mosso?

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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