“Napoli ha bisogno di un coro di voci intonate e non malinconici solisti”: così Valeria Valente (Pd), candidata per le primarie a sindaco di Napoli, incontrando il Coro giovanile del Teatro di San Carlo: 50 elementi, di un’età compresa tra i 20 e i 27 anni, diretti dal maestro Carlo Morelli, da tre anni impegnati nel Massimo napoletano come negli ospedali, nelle carceri, nelle scuole, a diffondere un messaggio di legalità attraverso la propria arte. “Noi siamo vivi e con la lava nel sangue.
Abbiamo voglia di fare. Sogniamo non soltanto di vivere di musica, ma anche per la musica. Abbiamo bisogno che a governare questa città ci sia un sindaco con la sensibilità giusta, che ci aiuti a divulgare la musica anche nelle periferie”. Temi cari alla candidata: “Il vostro impegno per l’arte come bellezza e come strumento di riscatto individuale e sociale, è un simbolo dell’immenso patrimonio di questa città, che deve essere messo al servizio della comunità”, ha detto Valente. E ha concluso: “Napoli è sempre stata in debito con i suoi talenti, e non ha mai cominciato a saldare questo debito. Io mi sento in debito con i grandi artisti di ieri e con i tanti giovani che lavorano oggi, spesso costretti ad andar via per farlo. Con me Napoli, nei prossimi cinque anni, salderà questo debito, con investimenti pubblici e privati”.
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