Concorsone, ritardo di 4 ore, caos e rabbia: «Come un sequestro di persona»

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«E’ stato un sequestro di persona. Ci hanno tenuti dentro ad aspettare al caldo e senza la possibilità di uscire per bere o andare al bagno. Una giornata assurda e da dimenticare». Queste alcune pesanti dichiarazioni dei candidati al termine del concorsone regionale tenutosi stamattina alla Mostra d’Oltremare. Il ritardo di quattro ore, causato da malfunzionamenti nel sistema di rete, ha messo a dura prova la resistenza fisica e psicologica dei tanti candidati.

«Ho mio nipote diabetico che ha rischiato di andare in ipoglicemia perché non ho potuto somministrargli l’insulina – è stato uno dei racconti più drammatici da parte di chi aspettava fuori -. Nessuno dei candidati ha potuto alzarsi per andare al bagno o più semplicemente per comprare una bottiglia d’acqua. Tutti reclusi all’interno di un padiglione che dopo poco tempo è diventato caldo ed asfissiante. Non è possibile organizzare un concorso in questo modo. Il malfunzionamento della rete non giustifica un comportamento d una gestione simile».

 

Le difficoltà descritte dai candidati non sono passate inosservate. Dalla Regione e dal Formez non si sono fatte attendere le scuse per un evento che è stato definito “unico” nella storia del centro. «Non si era mai verificato – ha spiegato il portavoce del Formez Sergio Talamo – un ritardo tale nella stampa delle prove che vengono estratte in tempo reale la mattina stessa dell’esame, alla presenza di testimoni a garanzia della regolarità della prova. Ora stiamo cercando il fornitore delle macchine che ha la responsabilità di questo mancato funzionamento. Sapevamo che ci sarebbe stata un’attesa, ma pensavamo che alle 11 avremmo iniziato, invece il test è partito alle 12.30, un’ora e mezza in più porta una stanchezza che è assolutamente comprensibile».

Il Mattino

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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