Inchiesta voto di scambio, il caso della raccomandazione per un dipendente della Falzarano, ditta che ha lavorato per anni a Marano senza vincere una gara. I dialoghi tra gli indagati

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Tra i tanti casi segnalati nell’inchiesta sul voto di scambio a Marano, quello relativo all’intercessione di Antonio Di Guida finalizzata all’ottenimento di voti per Armando Cesaro (elezioni regionali del 2015), si segnala anche la storia della stabilizzazione di un dipendente stagionale della ditta dei rifiuti di Marano, incarnata all’epoca dalla Falzarano, società che ha lavorato a Marano con un record di proroghe, circa 20. Proroghe che la legge definisce illegittime. Gli inquirenti segnalano che questo caso non è riconducibile agli altri (voto di scambio per favorire i Cesaro) bensì come raccomandazione di uno dei consiglieri in quel periodo vicini a Di Guida, nello specifico Dino Pellecchia.

Preliminarmente gli investigatori osservano che tale società fa riferimento ad un senatore del Pdl, Cosimo Izzo, in carica presso la provincia di Benevento. Izzo è il cognato di Falzarano Lorenzo, che detiene il 33,33 per cento del capitale della Eco System, che a sua volta detiene il 96, 21 per cento di Ecologica Falzarano. A Marano Falzarano era subentrata, nel lontano 2010, con una procedura d’urgenza e senza alcun bando pubblico, alla società Enerambiente, colpita da interdittiva antimafia. Un ruolo di rilievo all’interno della ditta Falzarano è rivestito (parliamo sempre del 2015, periodo in cui è stata avviata l’inchiesta) da Bruno Gagliardi, già dirigente del Comune di Marano proprio nel settore dell’igiene urbana.

Gagliardi è il dirigente sul quale Di Guida Antonio interviene per stabilizzare il dipendente raccomandato da Pellecchia Eduardo, con il quale entrava in contatto grazie alle sollecitazioni di Luigi Cesaro.

Il 10 aprile del 2015 Di Guida fissava un appuntamento con l’onorevole Luigi Cesaro per la mattina seguente, presso la sua segreteria di Sant’Antimo. All’incontro partecipa anche l’ex assessore Salvatore De Stefano, di area diguidiana.

Quel giorno i due maranesi avevano chiesto al parlamentare di fare intervenire l’ex senatore Izzo Cosimo (non indagato, ndr) sull’ingegnere Gagliardi (non indagato, ndr), per invitarlo a mettersi in contatto con l’assessore De Stefano e concordare con questi le modalità di stabilizzazione di un dipendente della Falzarano in servizio come stagionale.

Nel pomeriggio del 27 aprile viene intercettata una conversazione tra Luigi De Biase, dirigente del Comune, e Antonio Di Guida. I due parlano di alcune manovre politiche adottate dalla giunta Liccardo, destinate a consentire alla Falzarano di continuare a svolgere (lo faceva già da 5 anni) il servizio di raccolta a Marano.

I due affermano che l’onorevole Fulvio Martusciello, anch’egli di Forza Italia, abbia indotto Angelo Liccardo, sindaco dell’epoca, a nominare assessore al ramo Maria Grazia Ciccarelli per favorire la Falzarano, ma tale manovra non sarebbe stata compresa nemmeno da Liccardo.

Di Guida: “L’operazione l’ha fatta la Falzarano, l’ha fatta Martusciello (non indagato), quello (riferito a Liccardo) non sa niente”.

Emerge inoltre che l’assessore (lo evincono gli inquirenti da un articolo di Terranostranews agli atti del pm) Ciccarelli aveva collaborato con lo studio legale di Scotto Marina (non indagata) figlia dell’amministrativista Nando Scotto (non indagata), sposata con l’ex presidente del consiglio comunale Enzo Marra (non indagato).

Di Guida: “Ma quello Marra è uno scemo, come fai a fidarti di quello, che è pure imparentato con Scotto”?

De Biase: “Ma tu sei convinto che Marra sia fedele a Liccardo?”.

Di Guida: “Non è fedele a Liccardo, non si fa i cazzi suoi”.

De Biase e Di Guida continuano a discutere di quei funzionari comunali che avrebbero favorito, con alcuni provvedimenti, la Ecologica falzarano e che poi si erano dimessi per evitare guai giudiziari.

Di Guida: “E’ una vergogna, l’ufficio tecnico cosa ha fatto?”-

De Biase: “Agostino Di Lorenzo (ex dirigente del settore, non indagato, ndr) ha perso sette mesi di tempo”.

Di Guida e De Biase affermano, nel corso della conversazione, che Martusciello aveva agevolato gli interessi della Falzarano tramite i tecnici comunali, Agostino Di Lorenzo, e l’ingegnere Davide Ferriello (non indagato), poi trasferitosi nel comune di Calvi Risorta.

Il 28 aprile l’ex assessore De Stefano si incontrava con Bruno Gagliardi, all’incontro partecipava anche Di Guida.

Di Guida: “Chiama Dino (riferito a De Stefano) e digli se sta là Gagliardi e inizia a pagargli il caffè, così non facciamo scappare questo da sopra la mazza”.

Al termine dell’incontro Di Guida, De Stefano e Pellecchia commentano l’esito. Bruno Gagliardi avrebbe assicurato di soddisfare la richiesta avanzata, a condizione – secondo quanto riferito da Di Guida – che la Falzarano avrebbe ottenuto una nuova proroga. Infatti De Stefano replica che “l’impegno è più il nostro che il suo”, poiché era venuto a conoscenza che l’amministrazione comunale era intenzionato ad assegnare il servizio ad altra impresa, così come aveva compreso dalla lettura del capitolato d’appalto preparato dalla Ciccarelli.

Il giorno dopo Di Guida chiama Pellecchia, il quale gli chiede di incontrasi in quanto Brasiello (ingegnere del Comune, non indagato) gli aveva detto che c’erano novità.

Pellecchia: “Questi non la vincono la gara. Ci sta un problema grosso nelle caratteristiche, loro non sono stati invitati né la prima né la seconda volta, perché manca la caratteristica sopra lo spazzamento meccanico delle strade. Quindi loro non la possono vincere in nessuna maniera. Ha detto Brasiello lo sanno loro che cazzo hanno combinato all’epoca e perchè sta ditta non ha i requisiti. Comunque non li tiene”.

Di Guida: “Allora dobbiamo avvisarli di questa cosa”.

Il 29 aprile Di Guida, Pellecchia, De Stefano e un certo Franco (non identificato dai carabinieri) parlano della possibilità di inserire il dipendente stagionale al posto di una persona che di lì a poco sarebbe andata in pensione.

Di Guida: “Sarracino (non indagato) va ad agosto in pensione”.

Franco: “Bisogna prendere Gagliardi per l’orecchio e dirgli di tenere per un altro mese lo stagionale, il tempo che vada in pensione l’altro, così vince o non vince la gara poco importa. Ma questo va fatto entro il 20 maggio”.

De Stefano: “A questo (Sarracino, ndr) non dobbiamo fargli capire niente, perché se capisce che al suo posto dobbiamo mettere un altro….”.

Secondo gli inquirenti vi sarebbe un legame diretto tra il Pellecchia e il giovane stagionale, ma anche la promessa, secondo altre ipotesi investigative, di una stabilizzazione conseguente al risultato elettorale del 2015.

Franco: “Questo dopo le elezioni uccide a qualcuno e si porta tutti dietro”.

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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