Cuore e fegato. Che andrebbe scritto tutto attaccato, in blocco, come se fosse un unico organo: perché non è un semplice “doppio trapianto”, quello avvenuto nei giorni scorsi all’ospedale Molinette della Città della salute di Torino, in Piemonte. Non è neanche un intervento ordinario, un’operazione di routine. È, semmai, un trapianto da record (nel senso che in Italia non s’era mai fatto prima e in Europa nemmeno e negli Stati Uniti di casi accertati ce ne sono risicate manciate). Raro. Rassimo. Epperò salvapelle.
MEDICINA SALVAVITA
La medicina è così, dopotutto. È scienza applicata. È studio e anche esecuzione. È eccellenza (e noi italiani, sotto questo aspetto, non dobbiamo temere il confronto con nessuno). È che se davanti hai una ragazza (sissignori, si è ancora ragazze a 38 anni) cardiopatica che si è già sottoposta più volte a operazioni al cuore e che, a causa di una malattia cardiaca malformativa accusa un danno sempre più severo anche un po’ più in giù, al fegato, fai di tutto per farla stare meglio. Tenti anche l’intentato.