Gratta il piddino e trovi il fratellino d’Italia. Gratta il piddino e trovi Potere al Popolo, in particolare il candidato sindaco, Mauro Di Maro, che è anche fondatore e collaboratore di un giornalino locale che fa – come fece già con Visconti – da sostenitore occulto. Fossimo in Morra, faremmo un bel po’ di scongiuri.
Questa è la sintesi dell’avventura politica di Morra alla guida della città. In giunta, lo diciamo da tempo, siede il buon Carminiello Carandente, candidato con Fratelli d’Italia, fedelissimo della Giaccio, volto storico del partito della Meloni.
Carandente, a sua volta, si vede sempre in compagnia dell’esponente di Marano in Europa (lista civica vicina a +Europa) Mario De Magistris: i due si sono recati a Roma, dove hanno scattato una foto insieme al Presidente del Senato Ignazio La Russa, big di Fratelli d’Italia.
Nel post dicono di essere andati lì “per la città”, ovviamente non sappiamo se millantano la notizia, resta di fatto che la squadra di centrosinistra flirta da mesi con la destra. Morra, che a Roma fa le manifestazioni contro la Meloni, ha, in giro per il Paese, i suoi scudieri ad ingraziarsi esponenti del governo o della maggioranza di governo. Ma poi perché ci vanno De Magistris e Carandente? Perché Morra, che fa il Sindaco, è così assente dai banchi istituzionali? Dal Pd a Fratelli d’Italia, dal Pd a Potere al Popolo: è un’insalata mista, una macedonia impazzita che prima o poi deflagrerà.