L’abbraccio di Milei con il Papa dopo mesi di critiche e insulti

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Le critiche a senso unico, e persino gli insulti, dei mesi passati si sciolgono in una calorosa stretta di mano e in un abbraccio affettuoso, quasi fraterno. “E’ stato fortissimo, non ci posso credere”, commenta il presidente dell’Argentina Javier Milei al suo circolo intimo l’abbraccio fuori protocollo con papa Francesco nella Basilica di San Pietro prima della messa col rito di canonizzazione di Maria Antonia di San Giuseppe de Paz y Figueroa, più nota come “Mama Antula”, la prima santa del Paese latino-americano.

Un ulteriore saluto tra i due si ripete poi a conclusione della cerimonia, insieme al resto della delegazione ufficiale.

Parole e immagini subito rilanciate dai media argentini a cui fa seguito anche l’immancabile post sui social del leader ultraliberista accompagnato da un “muchas gracias!” in lettere maiuscole. Il saluto di Bergoglio a Milei, per quanto previsto dall’agenda, non era affatto scontato nella sua estrema cordialità, segno che per il Pontefice argentino gli improperi ricevuti da Milei durante la campagna elettorale – “personaggio nefasto” con “un’affinità con i comunisti assassini”, addirittura “imbecille” e “rappresentante del Maligno in terra” – sono ormai cose del passato. Tra l’altro, il presidente “anarco-capitalista” e di estrema destra porta avanti in patria un durissimo piano di tagli alla spesa fortemente criticato dalle organizzazioni sociali. Milei incassa in questo modo un primo gesto del Pontefice in attesa dell’udienza privata di domani mattina e forse anche dell’annuncio di una visita in Argentina nel secondo semestre di quest’anno.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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