Nei giorni scorsi, si è appreso che un consigliere comunale avrebbe sporto denuncia presso i Carabinieri di Via Lazio al fine di sottoporre all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria l’annosa questione del Giudice di Pace di Marano.

La notizia, com’era naturale che fosse, ha ricollocato al centro del dibattito politico la nota questione.

Senza voler entrare nel merito delle rispettive posizioni e, cosa ancora più importante, lungi dal voler additare responsabilità a chicchessia, inviterei tutti gli addetti ai lavori a stare al tema centrale della questione: l’interesse della città.

L’Ufficio del Giudice di Pace è senza dubbio alcuno irrinunciabile per Marano, non solo per il prestigio che offre alla città ma anche per il notevole indotto economico che genera grazie alla quotidiana presenza sul territorio del nostro comune di centinaia di utenti (avvocati, ctu, parti e testimoni), provenienti dall’intera provincia.

Marano, quindi, non può permettersi il lusso di rinunciare a tutto ciò: il Giudice di Pace è fondamentale per l’immagine della città e per gli evidentissimi risvolti commerciali.

È doveroso, quindi, auspicare un chiarimento sulla questione da parte dell’attuale Governo della città che, a ben vedere, potrebbe uscire dall’enorme impaccio con una soluzione realmente a portata di mano: collocare l’Ufficio del Giudice di Pace nella vecchia sede del Tribunale.

Tale decisione non comporterebbe la necessità di eseguire dispendiosi lavori di adeguamento e ristrutturazione di ogni altra struttura eventualmente individuata allo scopo e, probabilmente, offrirebbe al Ministero le garanzie per evitare la più volte minacciata chiusura; al contempo, consentirebbe all’amministrazione comunale di risolvere rapidamente un problema e di avere tutto il tempo necessario per risolvere le note beghe giudiziarie con la proprietà dello stabile che attualmente ospita l’Ufficio.

Avv. Francesco Speranza

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