La procura di Roma ha chiuso le indagini che vedono indagato il presidente del Napoli Calcio Aurelio De Laurentiis con l’accusa di falso in bilancio in relazione all’acquisto di Victor Osimhen dai francesi del Lille nel 2020 per una cifra che superava i 70 milioni di euro più 10 di bonus.
L’accusa: plusvalenze fittizie nella cessione di tre calciatori
L’operazione di mercato sarebbe stata realizzata, secondo l’accusa, ricorrendo a plusvalenze fittizie su tre calciatori del vivaio del Napoli e un quarto tesserato, ceduti in contropartita con quotazioni fuori mercato: Palmieri, 7 milioni; il portiere Karnezis, 4.8 milioni; Manzi, 4 milioni e Liguori, 4 milioni. Nessuno di questi calciatori è stato impiegato dal club francese e in particolare i tre ragazzi del vivaio sono rimasti a giocare in prestito in Italia e oggi militano nelle categorie minori del calcio italiano.
Verso la richiesta del processo
I pm di piazzale Clodio avevano proceduto all’iscrizione di De Laurentiis dopo la trasmissione degli atti da Napoli, arrivati per competenza territoriale rispetto al luogo di approvazione del bilancio. «Un atto dovuto» come venne sottolineato anche dai legali del presidente azzurro, perché l’iscrizione era stata già fatta dalla procura partenopea, che potrebbe però ora portare alla richiesta di processo.