Punti di vista. Marano. De Magistris: “Le contraddizioni del Pd. Sindaco, porta avanti il Puc e poi dimettiti”

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Avevo recepito come oro colato la dichiarazione del Sindaco Morra all’insediamento, relativa al  voler allargare la maggioranza che l’aveva eletto. Partendo da questo presupposto, i miei articoli successivi all’elezione, sono stati  tutti votati al raggiungimento di un’Amministrazione efficiente che potesse superare le difficoltà esistenti,  a tal fine, invitavo altresì la minoranza ad effettuare un’opposizione costruttiva per il raggiungimento di un fine comune, cioè il benessere collettivo ed una possibile crescita politica della cittadinanza. Le riflessioni che andrò ad evidenziare scaturiscono dagli ultimi eventi di politica nazionale e di una politica locale inadeguata, dovute entrambe da una visione contorta di interpretare la Politica. Inizio con la presentazione del libro ” oltre il Partito Democratico” nella quale,  l’autore accusa il suo gruppo dirigente definendolo “anime morte”. Definizione che implicitamente anche io ho descritto in un’altra circostanza, parlando  cioè della politica di Vincenzo De Luca che ritengo eccessivamente personalistica, e basata su intrecci non chiari,

assimilabile perfino al voto di scambio. Politica contrastata dalla precisione del consigliere regionale Mario Casillo prima e dalle scelte del Sindaco Morra e del Partito Democratico locale.

A Napoli, in Campania il Partito Democratico con l’articolo “Mario Casillo resta Mario Casillo” su Orticalan.it, fa’ un ulteriore passo avanti. Nell’ultimo congresso del Partito Democratico, l’inaspettata elezione di  Elly Schlein a segreteria, che ha capovolto il risultato  della prima fase, dove i tesserati avevano espresso un’altra preferenza, ha dimostrato la volontà della base, degli elettori dei circoli, di una svolta; ma mentre a Napoli, la Consigliere ha ottenuto il suo assenso,  a Salerno e nelle altre province il risultato è stato l’opposto, è prevalsa infatti la preferenza nei confronti del Presidente dell’Emilia Romagna. Il distinguo è doveroso: nella Città  Metropolitana è prevalsa la linea della Segretaria Nazionale e nel resto della  Campania  quella del Governatore  in supporto a Bonaccini. In questo quadro la figura di Mario Casillo, per il ruolo e per il peso che ha negli equilibri di partito a livello provinciale  e regionale,  si potrebbe  definire, “un aut  aut” alla continua sfida politica di Vincenzo De Luca alla nuova linea del Partito. L’elezione della Schlein anche da me votata come simpatizzante, si potrebbe  interpretare come un invito ad un rilancio del Partito Democratico ed un auspicio ad uscire  dal letargo in cui si era impantanato con una Politica dove i valori del socialismo sono stati calpestati.  Fra l’altro a ben guardare i sondaggi di crescita costante, seppur minimi,  le stanno dando ragione! Anche  a Marano si prosegue sulla stessa conduzione contraddittoria. Infatti, la minoranza , in disaccordo con le scelte della  dirigenza, non avevano rinnovato l’iscrizione  al partito, pur avendo votato per il Sindaco Morra , ed allo stato attuale restano fuori. Quindi, a ragione, si può sostenere che il Circolo del partito a Marano è monco per la non partecipazione della minoranza  del partito. In questo modo però è venuto a mancare una dialettica interna di confronto, e il ruolo che il  Partito potrebbe e dovrebbe  svolgere, di supporto e propositivo all’attuale Amministrazione. L’invito che è stato rivolto  alla costituzione della Giunta di provvedere in primis ad un rafforzamento del partito, è rimasta lettera morta da parte dell’attuale direzione del partito a livello locale ed  a livello provinciale non è stato ancora imposto un cambio di direzione. Forse per il peso che ancora esercita il  Sindaco tramite la sua rappresentante diretta, la consigliere regionale Fiola, in termini di minoranza all’interno  degli organismi provinciali e regionali. Ritornando al presente, a Marano assistiamo ad una discordanza tra il passato ed il presente, sul Piano Urbanistico Comunale. Le indicazioni pronunciate  all’insediamento dallo staff di tecnici per la stesura del P.U.C., nominato nella precedente Amministrazione Visconti, prevedevano, già che le nuove costruzioni per civili abitazioni dovevano avere un’incidenza pari a zero ed il restante terreno adibito a parcheggio ed a verde attrezzato. Decisioni deliberate dall’intera direzione del partito di allora, la medesima di oggi,  che però adesso si pone in una posizione possibilista, dove tutto è  probabile compreso le restanti lottizzazioni del vecchio Piano Regolatore, cosa che porterebbe ad una ulteriore cementificazione della zona : il dubbio quindi è che siamo di fronte solo ad una presa di posizione contro il compagno di partito, e l’allora  Sindaco Rodolfo Visconti. Se questa è la linea dell’Amministrazione Morra continua a prevalere il detto: tutto cambia perché nulla cambi!

Da qualche giorno abbiamo letto ed appreso gli screzi e le posizioni contrastanti con interventi e comportamenti dei consiglieri verificati nell’ultimo Consiglio Comunale, tra maggioranza ed opposizione, in merito al regolamento sulla monetizzazione delle aree che i costruttori devono dare alla collettiva’ e la facoltà da parte del Comune di avvalersi della facoltà di cedere le aree adibite a standard a coloro che effettuano delle costruzioni o nuovi interventi urbanistici. Bisogna sapere distinguere le aree di pubblica utilità dai giardini e cortili interni dei  fabbricati fatiscenti del vecchio centro storico, soggetti a ristrutturazione. Non fare tutt’uno erba un fascio, come si potrebbe comprendere dall’esposizione del relatore. In questo quadro fra l’altro si colloca l’abbandono del consiglio comunale da parte Fanelli, solo per aver visto spostare l’argomento  ed il suo intervento alla fine.

A mio avviso, queste situazioni sono il risultato prevalentemente della mancanza di sedi partitiche dove  un tempo si discutevano  anticipatamente le tematiche del Consiglio Comunale e si provvedeva alla formazione, di giovani relatori.

Premesso che in una democrazia rappresentativa tutti i consiglieri, di maggioranza o di opposizione, hanno  i medesimi diritti e doveri, sia che essi abbiano  portato  mille oppure novanta voti di preferenze. Se a questo aggiungiamo un ufficio tecnico inadeguato, per non dire altro, comprendiamo, nello specifico di Marano, che al regolamento approvato a maggioranza, si potrebbero praticare tanti sotterfugi per cui onde evitare che ciò avvenga ci si dovrebbe attenere a  quello indicato in precedenza, relativo incidenza ZERO! Addebitare tutto alla politica e nel merito, ai componenti del  Consiglio Comunale  è  un errore.

Nel leggere l’ultimo articolo sull’argomento ” Marano vent’anni di illegalità nel silenzio generale. Parcheggi privati nelle aree pubbliche, abusi edilizi di ogni genere, aree standard acquisite illegalmente, case abusive mai sgomberate, si evince come la parola d’ordine sia omertà. Se vogliamo dare un seguito ai casi denunciati da anni, e liberarci da quell’alone che  etichetta ” tutti come collusi”, fatte  le dovute verifiche interne ed accertate eventuali  responsabilità e/o irresponsabilità per non aver compiuto atti consequenziali, non resta che rivolgersi al Prefetto e per esso al Ministero degli Interni il quale si dovrebbe rendere garante della funzionalità dell’ Ente non con un ulteriore scioglimento del Consiglio Comunale e con la nomina di Commissari. Bensì con nuovi innesti che permetterebbe a rivitalizzare la macchina comunale ed al conseguente  risanamento finanziario per cui permetterebbero all’Amministrazione di funzionare nel migliore dei modi come previsto dalla Costituzione. L’invito al superamento dello stato di degrado in cui versa la città è dovuto anche in parte ad una visione contrapposta sul modo come superare le difficoltà esistenti e solo una visione d’insieme permetterebbe riprendere la strada ottimale al suo superamento. Ricredersi, in politica, è corretto ed è coerente con la mia convinzione che il Partito Democratico, nato dalla fusione di vertice tra Democratici di Sinistra e Margherita (ex comunisti ed ex democristiani), dando seguito al compromesso storico, ad oggi,  non ha raggiunto il suo fine per la carenza dei valori liberal-socialisti. In alcuni casi prevale la tesi, meglio pochi, anche se minoranza massimalista,  in opposizione ad una linea di largo riformismo.  Infatti la nomina di Carandente ViceSindaco con deleghe alla cultura, espressione della parte  peggiore della precedente amministrazione Visconti, sciolta per infiltrazione camorristica è  la dimostrazione che il Sindaco oltre ad effettuare una nomina inopportuna si  è  anche   piegato alla volontà avvalorando un  potere in fase calante nel giuglianese del  consigliere regionale Porcelli, con la sconfitta del suo candidato Sindaco, Campanile, a Villaricca, solo per i rapporti strettissimi tra il Mugnanese e il Governatore per  vincoli parentali. Anche la delega ai beni confiscati al consigliere Di Luccio, attuale capogruppo del partito, va nella direzione opposta ad una coerente conduzione amministrativa. Il tutto potrebbe spingere i competenti Organi Superiori a valutare una non dissimile decisione come quelle prese in precedente per cui come auspicato in un mio precedente articolo: portato a compimento il PUC la strada delle dimissioni del Sindaco è a breve!

 

Franco De Magistris

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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