Violenza sulle donne, arriva la stretta del governo: braccialetto elettronico e misure cautelari più veloci

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Il primo percorso, quello su cui il provvedimento interverrà maggiormente, è legato all’aspetto della applicazione pratica. Nel pacchetto di misure, i poteri del questore saranno allargati: più attenzione alla prevenzione con ammonimenti nei confronti degli autori delle condotte violente che potranno essere convocati anche senza bisogno di denuncia da parte delle donne. Inoltre, chi costituisce un pericolo per un’altra persona e mette a rischio la sua vita, potrà ricevere, non soltanto il divieto di avvicinamento alla casa della vittima, ma anche a tutti gli altri luoghi frequentati da chi necessita di protezione, tipo palestre, negozi, posti di lavoro. La misura cautelare verrà rafforzata e non potrà essere inferiore ai 500 metri di distanza minima. Specifica il decreto che «il contravventore ai divieti e agli obblighi è punito con la reclusione da uno a 5 anni, ed è consentito l’arresto anche fuori dai casi di flagranza». Video e foto potranno essere utilizzati come prova.
Inoltre, verrà incentivato un uso maggiore del braccialetto elettronico. Negli ultimi anni si è parlato a lungo di questo sistema di controllo, ma si è sempre detto che non ce ne erano in numero sufficiente per poterli adottare più diffusamente. Attualmente l’applicazione della misura è a discrezione del giudice, previo il consenso dell’indagato. Con la nuova normativa, per i reati legati alla violenza di genere l’applicazione diventerebbe automatica, sempre con il consenso, a meno che il giudice non lo ritenga necessario.

I TEMPI

Altro aspetto importante è quello dei tempi di intervento. Per decidere se chiedere una misura cautelare, il pm avrà non più di 30 giorni. E come lui il gip. L’Italia è stata condannata diverse volte in Europa proprio per i ritardi. I casi di reati di specie, poi, entreranno nell’elenco dei processi a trattazione prioritaria e verranno destinati a magistrati specializzati o sempre agli stessi magistrati, in modo da fargli acquisire una maggiore esperienza nel settore. Nei mesi scorsi, un pacchetto di interventi era stato approvato nella Finanziaria, con un aumento di un terzo dei fondi destinati al piano antiviolenza, e quindi ai centri e alle case rifugio, proprio per garantire una maggiore assistenza alle vittime.

 

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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