Elezioni, i programmi dei partiti. Ecco su cosa puntano Italexit e Terzo Polo

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Il programma politico di Italexit, il partito fondato da Gianluigi Paragone nel 2020, è di ben 122 pagina ed ha dei connotati fortemente “anti-sistema”. Ecco i punti essenziali.

Politica estera, uscire dalla Nato e dall’Ue

Italexit propone “un’uscita immediata” dalla Nato e dall’Unione Europea e il conseguente ritorno alla lira. È contraria all’invio di armi all’Ucraina, alle sanzioni alla Russia ed è convinta che la guerra si ferma solo “attraverso la creazione di veri tavoli diplomatici di confronto”. Vuole che l’Italia diventi “la Svizzera del Mediterraneo”, ossia uno Stato totalmente neutrale.

Lavoro, riformare il reddito di cittadinanza

Italexit punta a ridurre il cuneo fiscale, aumentare i salari e revisionare il reddito di cittadinanza. Chi percepisce il sussidio voluto dal M5S“dovrà sempre rendersi disponibile a lavorare appena viene chiamato, anche con 24 ore di preavviso”. Dopo tre rifiuti, perderà per sempre il reddito di cittadinanza, proprio come avviene nel resto degli altri Paesi europei. Sono numerosissime le proposte del partito di Paragone per il mondo del lavoro, articolate ognuna per le varie professioni, ma il minimo comun denominatore è la contrarietà a ogni forma di flessibilità dei contratti.“Il contratto non standard deve tornare a essere un’assoluta eccezione”, è il pensiero di Italexit. Sul fronte pensioni, invece, viene ribadita la volontà di abolire la legge Fornero e di portare le pensioni minime a 900 euro per tutti.

Politiche espansive in economia

Italexit vuole eliminare il pareggio di bilancio dalla Costituzione e attuare una politica economica fortemente espansiva per sostenere le imprese e “fronteggiare il problema delle delocalizzazioni”. Ha in programma di abolire il tetto all’uso del contante e di “riportare sotto il controllo del ministero del Tesoro la Banca d’Italia”. Ma non solo. Ritiene che debbano tornare il controllo dello Stato anche asset strategici come le strade, le autostrade, le comunicazioni, l’acqua e l’energia. Punta a creare una banca pubblica e ad applicare“le aliquote fiscali in uso oggi in Irlanda, Lussemburgo e altri paradisi fiscali riconosciuti dall’Unione europea”. Per le imprese che producono Made in Italy si prevede un’aliquota fissa al 15%, mentre per tutti i contribuenti è prevista la rottamazione cartelle esattoriali degli ultimi 3 anni. Italexit, tra le varie misure, inserisce nel suo programma l’impossibilità al pignoramento della prima casa, l’abolizione del numero chiuso all’università e la “possibilità di introdurre monete fiscali, come ad esempio il modello super bonus, che va difeso e rilanciato con modalità strategica e quindi pluriennale”.

Sanità, Italexit al fianco dei No Vax

Italexit vuole istituire una commissione d’inchiesta sulla gestione del Covid e si dice fortemente contraria sia all’uso del Green Pass sia all’obbligo vaccinale. Propone il “risarcimento per tutti i cittadini sospesi ingiustamente dal lavoro” così come deve avvenire per tutti coloro che hanno avuto reazioni avverse a causa del vaccino. Pensa di reintegrare tutti quelli che sono stati sospesi dal lavoro perché non si sono voluti vaccinare e ai quali Italexit condonerà le multe e le sanzioni ricevute durante la fase acuta della pandemia. Intende far uscire l’Italia dall’Oms, un organismo “ormai obsoleto e caratterizzato da troppi interessi finanziari che ne limitano l’autonomia e l’autorevolezza”.

Il programma della lista Azione-Italia Viva ha come punto di riferimento il ‘macronismo’, la Terza Via di stampo blairiana e, soprattutto, l’Agenda Draghi.

Ecco tutte le ricette del Terzo Polo su tasse e imprese

Azione e Italia Viva propongono di riformare l’Irpef introducendo “un minimo esente, inteso come maxi-deduzione corrispondente all’ammontare che viene giudicato essenziale per sopravvivere” e creando una“tassazione negativa” sul modello inglese che prevede che lo Stato integri “la retribuzione del lavoratore in misura crescente con la retribuzione stessa”. Promettono di semplificare la struttura delle aliquote, unificare “la detrazione per lavoro autonomo e quella per lavoro dipendente”, abolire l’Irap e di riformare sia l’Ires sia l’Iva. Intendono proseguire la lotta all’evasione fiscale, ridurre la tassazione del risparmio e concedere ai lavoratori autonomi che hanno un fatturato superiore ai 65mila euro “uno scivolo biennale di tassazione agevolata che accompagni gradualmente l’ingresso alla tassazione ordinaria Irpef”. Vogliono ripristinare Industria 4.0 ed estendere tale meccanismo anche per gli investimenti che riguardano la transizione ecologica, ma promettono anche di “potenziare gli ITS investendo 1,5 miliardi di euro”. Per quanto riguarda la riforma della concorrenza, infine, i centristi intendono liberalizzare il trasporto pubblico non di linea (Taxi/Ncc) e ultimare sia la riforma delle concessioni balneari avviata dal governo Draghi sia l’iter di privatizzazione di ITA e di ri-privatizzare l’ILVA. Infine, prevedono la messa a gara della gestione dei servizi pubblici locali, una volta scaduto il contratto di servizio.

Lavoro, addio al reddito di cittadinanza e sì al salario minimo

Il Terzo Polo intende“eliminare il reddito di cittadinanza dopo il primo rifiuto e ridurlo dopo 2 anni”, ma vuole“introdurre un salario minimo” e “combattere la precarietà promuovendo la flessibilità regolare”. Nel programma si mette in evidenza la necessità di detassare i premi di produttività ed eliminare le iniquità per ciò che riguarda i sussidi che, attualmente, non favoriscono le famiglie numerose e coloro che vivono nelle grandi città. Vi sono, poi, varie misure a favore dei lavoratori autonomi e dei liberi professionisti come il completamento della riforma sull’equo compenso. Ma non solo. La lista Azione-Italia Viva prevede che i lavoratori autonomi possano partecipare ai bandi nazionali e regionali come accade per le imprese. Propone, infine, di“potenziare la cassa integrazione per i professionisti e le politiche attive per gli autonomi” e di “istituire un sistema opzionale di mensilizzazione del versamento delle imposte dirette per i lavoratori autonomi”.

La visione garantista di Azione-Italia Viva

LA lista Azione-Italia Viva intende ripristinare la prescrizione, portare a termine la separazione delle carriere dei magistrati e riformare il Csm per superare il sistema delle correnti. Punta a diminuire la possibilità per i magistrati di appellarsi dopo l’assoluzione di un imputato. Vuole, inoltre, aumentare le misure alternative al carcere per cercare di risolvere il problema del sovraffollamento e riformare il sistema penitenziario per evitare che vi siano bambini che vivono insieme alle madre detenute. Intende riformare la custodia cautelare, incentivare i riti alternativi al dibattimento e contrastare il fenomeno dei processi mediatici, ribadendo il principio della presunzione d’innocenza. Ha, infine, in programma di riformare il processo di primo grado “attribuendo al giudice maggiori poteri di impulso e direzione ed unificando i riti di cognizione, al fine di ridurre significativamente i tempi della giustizia civile”.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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