PUNTI DI VISTA. Una ulteriore precisazione sul Tram Veloce. “Qualche politico rema contro?”

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Un giorno si ed un giorno no leggo sui giornali locali idee discordanti sulla realizzazione del Tram Veloce o Metropolitana del Mare. Ultima quella dell’On. Andrea Caso con una affermazione tranchant “ la realizzazione di una linea ferrata che colleghi la stazione di Licola della Circumflegrea con quella di Chiaiano della Metropolitana Collinare, non verrà mai realizzata”. Mentre sostiene una possibile rete ferrata che colleghi la stazione TAV di Afragola con Villaricca che lascia fuori Marano, la città più popolosa del comprensorio in questione.

L’idea del Tram Veloce venne ipotizzata nel Convegno che si tenne a Marano con la presenza dell’allora Presidente dell’E.A.V., l’ing. Nello Polese, che indicava un’ipotesi di tratta che congiungesse la linea Circumflegrea, Soccavo-Pianura, con un tunnel sotterraneo, Marano alto e proseguisse per il Bivio di Mugnano, Calvizzano, Villaricca Qualiano, abbastanza costosa, di difficile realizzazione, mentre era ed è di
facile attuazione il Tram Veloce che partisse dalla stazione di Chiaiano della Metropolitana Collinare e raggiungesse Qualiano, in modo circolare, utilizzando, per un tratto urbano, la strada Santa Maria a Cubito e l’altro, a scorrimento veloce, i Regi Lagni ed il tratto dismesso della vecchia strada ferrata Alifana, l’intero percorso viene realizzato sul suolo pubblico, l’utenza servita si aggirava sui 200.000 unità e l’intera opera potrebbe rientrare agevolmente nei parametri dei costi-benefici.

Questa era l’idea di progetto di cui avevo parlato con il Consigliere Delegato ai Trasporti , dott. Giuseppe Cirillo, il quale mi aveva manifestato la disponibilità dell’Ente ad accollarsi sia il progetto di massima che il progetto esecutivo purché i Comuni interessati manifestassero il loro assenso. Pochi giorni fa intervistato Il Vice Presidente, Consigliere Delegato, avv. Domenico Marazzo di Qualiano per un estremo tentativo di
farlo rientrare nei progetti finanziati dal P.N.R.R., predisposti dall’Ente Città Metropolitana prima che venisse rinnovato l’intero Consiglio e nominati i Consiglieri Delegati., e come documentato nell’intervista, l’avv. Marrazzo aveva dichiarato la sua totale disponibilità al progetto limitato al percorso sui i suoli pubblici, i Regi Lagni.

Mi auguro di sbagliare, mi sembra che qualche politico remi contro! !Le manifestazioni di volontà, se non sono seguite da atti concreti, producono solo illusioni e qualche volte come l’ipotetica strada ferrata con l’arrivo a Villaricca che esclude Marano, manifesta una totale irresponsabilità. Lasciare fuori le Città di Marano, Calvizzano e Qualiano, detto, in particolare da un politico maranese di adozione, senza prendere una posizione contro, è di una responsabilità inaudita, significa condannare Marano ad un eterna città dormitorio.
Anche la pulizia della selva della Salandra, è una sporadica manifestazione di volontà come il contiguo ripristino del l’Eremo di Pietraspaccata ed del maniero di Fuoragnano ( ex Convento di sotto e! di sopra) è un parlare al vento se non seguiti da una idea di progetto che vede la Città di Marano protagonista come un tempo, luogo salubre di villeggiatura, di pace e del vivere civile.

Per cambiare il volto la città Marano ha bisogno di quattro interventi strutturali: una circumvallazione a scorrimento veloce; una linea su rotaie; un recupero ed ampliamento della zona boschiva ed una valorizzazione del Centro Storico con interventi mirati che non vadano a stravolgere l’esistente e le poche aree ancora disponibili da destinare a parcheggi e verde attrezzato. Per i primi tre, essendo intercomunali, di competenza è la Città Metropolitana. Bisogna programmare una strada a scorrimento veloce, a monte che congiunga la zona ospedaliera, la Toscanella (Chiaiano), con Quarto e proseguire verso la superstrada (Tangenziale), svincolo Monterusciello.
Essa verrebbe collegata con le attuali arterie verticali :Cupa dei cani; via Castello Scilla; via del Mare; via
Arecca e via San Marco, così andrebbe ad alleggerire il traffico di transito, dare respiro al Centro Storico e valorizzare il paesaggio agricolo boschivo esistente. Può sembrare un ritorno al passato, voler congiungere l’antico territorio maranese ma, di fatto, facilita il percorso di gran parte dei residenti di Qualiano, Quarto, Calvizzano e frazioni di Villaricca e Giugliano. Marano a differenza di altri Comuni del comprensorio può
vantare ancora un polmone collinare, in parte deturpato, ma comunque da salvaguardare.

Qui si innesta il discorso del rimboschimento della discarica di Chiaiano contigua con la selva Guantai, sottostante l’ospedale Monaldi, la selva Salandra e la zona boschiva dell’alveo dei Camaldoli. Guardando in particolare verso la zona Flegrea-Cuma- Lago Patria.

Franco De Magistris

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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