MARANO, LE COMPOSTIERE DELLA REGIONE MAI CONSEGNATE AI CITTADINI, IL DEPOSITO SGOMBERATO E MAI UTILIZZATO E IL CONTINUO SPRECO DI RISORSE. SINDACI E COMMISSARI, NULLA CAMBIA

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Del Comune di Marano, delle gestioni commissariali (anche quella attuale), dei sindaci Visconti, Liccardo, Bertini, Perrotta, Cavallo e compagnia cantante abbiamo scritto praticamente tutto ma ogni tanto, purtroppo, tocca ancora ricordare alcuni scempi e vicende amministrative scandalose, mai approfondite da forze dell’ordine, locali e non, a dir poco addormentate con la cosiddetta zi….in bocca.

Non si spiegherebbe, se non ci fosse stata anche il lassismo delle forze di polizia e la complicità di parte del clero locale (anni 80 e 90 soprattutto) e della cosiddetta società civile (talvolta più omertosa dei mafiosi), un simile disastro in un comune come quello di Marano.

Nell’area attigua all’isola ecologica di località la Volpe (bene confiscato alla camorra), ormai da oltre quattro anni, sono ammassate e non sono mai state consegnate centinaia di compostiere domestiche date al Comune dalla Regione. Alcune sono state devastate dal maltempo; altre invece (custodite all’interno) potrebbero ancora essere recuperate. Uno spreco immane denunciato tante volte. All’epoca si parlò di un bando, di un regolamento da fare, poi tutto finì nel dimenticatoio. (foto in basso).

Sempre a ridosso dell’isola ecologica, inoltre, sorge un deposito che un tempo ospitava una cioccolatteria. Sgomberata nel 2017, ad oggi non è mai stata assegnata a qualcuno per riutilizzarla per fini sociali. A suo tempo lanciammo una proposta ai commissari e all’ex dirigente dell’area tecnica, affinché si prendesse in considerazione l’idea di affidarla  all’associazione cittadina che si occupa di riutilizzo di vestiti e giocattoli usati, una delle poche che funzionano sul territorio. Niente da fare: l’immobile marcisce così.

Sempre nei pressi dell’isola ecologica, in un’area esterna, c’è uno spazio verde anch’esso poco utilizzato. Se lo trasformassero in un campo di calcetto o basket, ci sarebbe la fila e invece niente.

Cosa dire poi dell’asilo nido che doveva sorgere in via San Rocco, su un altro bene confiscato, mai nemmeno completato e per il quale ci sono enormi responsabilità dell’ente cittadino. Ma nulla: nemmeno si è tentato di far luce. Tutto marcisce, tutto perisce, nel silenzio. Passano i sindaci e i commissari. Ma poco o nulla si riesce a fare.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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