“Patto per Napoli”, la relazione dell’assessore Baretta in commissione Bilancio e in Conferenza dei Capigruppo

0
801 Visite

Nella riunione della commissione Bilancio, presieduta da Walter Savarese, e successivamente nella Conferenza dei Capigruppo, l’assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta ha relazionato sul “Patto per Napoli” e sull’utilizzo del finanziamento statale previsto dalla Legge Finanziaria 2022 a beneficio di Napoli e di altre tre città. Dell’argomento ne discuterà il Consiglio Comunale nella sua prossima seduta, in vista della stipula dell’accordo/patto tra il Sindaco e la Presidenza del Consiglio dei Ministri che dovrà essere siglato entro il 15 febbraio.

 Nella prima parte della sua relazione l’assessore Baretta ha illustrato la norma e riassunto i principali temi sui quali si è sviluppata l’interlocuzione a livello nazionale che ha poi portato all’erogazione di un contributo statale a fondo perduto, di complessivi 2 miliardi e 270 milioni, a favore di quattro città (Napoli, Palermo, Reggio Calabria e Torino) che presentano un disavanzo pro capite superiore a 700 euro. Il contributo sarà elargito nell’arco di 21 anni, dal 2022 al 2042, con la maggior parte delle risorse concentrate nei primi quattro anni. Il riparto tra le città sarà deciso nella Conferenza Stato-Città entro il 31 marzo 2022: a Napoli potrebbe spettare una percentuale compresa tra il 45 e il 50 per cento dell’intero contributo, cioè una cifra compresa tra 1,2 e 1,3 miliardi. È importante il contributo che verrà dallo Stato, al quale si potranno aggiungere ulteriori risorse, ma è decisiva e innovativa la scelta di co-responsabilizzare gli Enti locali, a differenza di quanto fatto in passato. Spetterà infatti al Comune di Napoli fare scelte coraggiose che contribuiscano al risanamento del bilancio, incrementando le entrate per un valore pari almeno a un quarto del contributo statale. Ci attende dunque, ha continuato Baretta, un percorso molto impegnativo, fatto di scelte strategiche, provvedimenti organizzativi e misure fiscali. Il “Patto” sarà una strategia di government che dovrà conseguire importanti risultati: l’allargamento della base imponibile e della platea dei contribuenti (con le misure dell’aumento dell’addizionale Irpef e l’introduzione di nuove tasse sui diritti di imbarco portuale e aeroportuale); il miglioramento della riscossione, con l’affidamento del servizio a società specializzate; la valorizzazione del patrimonio, attraverso concessioni e riqualificazioni da affiancare a un’oculata politica di alienazioni; la riorganizzazione delle partecipate e la razionalizzazione delle spese; le transazioni “tombali” nei confronti dei creditori commerciali che le richiederanno, ai quali verrà riconosciuto un valore tra il 40 e l’80 per cento, in ragione dell’anzianità del credito.

Rispondendo alle sollecitazioni dei consiglieri, l’assessore Baretta si è soffermato su alcuni aspetti in particolare. Innanzitutto, il risanamento prevede la ristrutturazione dei mutui, non solo con Cassa Depositi e Prestiti ma anche con le banche, con l’obiettivo di ridurre il peso degli interessi sul bilancio comunale. Sulle privatizzazioni, a parte la gestione dei servizi, anche nell’ambito delle reti bisogna cominciare a introdurre partnership con soggetti pubblici che operano nel mercato. Sul patrimonio, condivisa è la necessità di arrivare a una utile riduzione dei fitti passivi. Baretta ha inoltre precisato che la valorizzazione dei beni patrimoniali non riguarda solo i beni disponibili, ma anche quelli indisponibili che, seppur non alienabili, possono comunque essere messi a reddito attraverso concessioni a investitori privati, anche internazionali. Sull’attivazione delle leve fiscali, raccogliendo le molte preoccupazioni emerse nel corso del dibattito, Baretta ha spiegato che l’attivazione potrebbe avvenire anche dopo il 2022: siamo in grado, ha concluso su questo, di comporre una manovra non vessatoria, facendo in modo che l’incidenza sia commisurata al reddito. Sui tempi esistono delle criticità, ad esempio la coincidenza tra bilancio comunale e il riparto delle risorse statali (31 marzo), ma in ogni caso l’Amministrazione ha scelto di operare con rapidità nella definizione del piano, per impostare da subito la gestione delle risorse previste per Napoli.

Nel dibattito tra i consiglieri si sono alternate considerazioni di carattere generale e proposte specifiche. Per Sergio D’Angelo (Napoli Solidale – Europa Verde), ci sono luci e ombre nella Finanziaria. Se sono condivisibili le scelte di responsabilizzare le città, di coinvolgere i consigli comunali e di evitare il dissesto, restano alcune contraddizioni: a un primo esame, l’ammontare del sostegno statale è minore dei tagli operati nel corso degli ultimi due decenni; suscitano preoccupazione inoltre certe misure che potrebbero essere percepite vessatorie, come le transazioni “tombali” e l’aumento indiscriminato dell’addizionale Irpef. Sull’Irpef, sarebbe necessario ad esempio aumentare fino a 12 mila euro la fascia d’esenzione e differire la leva fiscale a dopo il 2022, tenuto conto del fatto che Napoli è stato in questi anni l’epicentro della povertà del Paese. Sul patrimonio, è necessario pensare alla possibilità di modificare le destinazioni d’uso in vista delle valorizzazioni.

Per Catello Maresca (Gruppo Maresca) il “Patto” rappresenta il massimo risultato possibile, raggiunto grazie a un’ottima interlocuzione con il governo e alla collaborazione di tutte le forze politiche. Nel merito però, ha espresso preoccupazione rispetto all’ipotesi dell’aumento delle addizionali Irpef, chiedendo che sia attivato solo dopo aver esperito le leve della valorizzazione del patrimonio e del miglioramento della riscossione. Bisogna infine approfondire il discorso su modi e tempi delle eventuali privatizzazioni e della ristrutturazione delle partecipate.

Alessandra Clemente (Misto) ha sottolineato la scarsa entità del contributo statale e la grandissima sproporzione rispetto ai tagli subiti dalla città. Necessario ridiscutere i tassi d’interessi pagati sui mutui contratti con CdP e salvaguardare la gestione pubblica dei servizi essenziali.

Per Gennaro Esposito (Manfredi Sindaco), il “Patto per Napoli” è una grande sfida nell’innovazione amministrativa, che richiede scelte politiche e capacità di comunicare bene con i cittadini, in modo da favorire l’emergere di una nuova mentalità.

Gennaro Acampora (PD) si è soffermato su alcune criticità, come il rapporto tra attivazione della leva fiscale e valorizzazione del patrimonio, augurandosi che attraverso l’innovazione e la digitalizzazione, il “Salva Napoli” dia ossigeno alla città, molto provata.

Claudio Cecere (Misto) ha definito il “Patto” una soluzione tampone perché non risolve in maniera strutturale i problemi legati alla spesa corrente, già ridotta al minimo. Decisiva, inoltre, la rinegoziazione dei tassi d’interesse sui mutui con Cassa Depositi e Prestiti. Sul patrimonio, infine, Cecere si è detto favorevole alle alienazioni solo dopo la riqualificazione dei beni, sollecitando inoltre un lavoro puntuale per la riduzione dei fitti passivi.

Nelle prossime settimane, ha annunciato il presidente Savarese, la commissione approfondirà i temi emersi nel corso della riunione in vista della seduta del Consiglio Comunale.

Nel pomeriggio l’assessore al Bilancio ha partecipato ai lavori della Conferenza dei Capigruppo, oggi presieduta dalla vicepresidente Flavia Sorrentino. È intervenuta l’assessora Teresa Armato, delegata dal sindaco Gaetano Manfredi ai rapporti con il Consiglio. Dopo l’illustrazione dei contenuti del “Patto per Napoli”, si sono registrati diversi interventi: i capigruppo che erano già intervenuti nella commissione Bilancio ne hanno ripreso i contenuti; Rosario Palumbo (Cambiamo!) è intervenuto sulla questione del miglioramento della riscossione e sull’inopportunità di un aumento delle tasse comunali. Annamaria Maisto (Azzurri Noi Sud Napoli Viva) ha suggerito di privilegiare nelle scelte strategiche la dismissione del patrimonio e la lotta all’evasione.  Ciro Borrello (Movimento 5 Stelle) ha invitato a guardare all’estrema fragilità del tessuto sociale della città e all’effettiva composizione del patrimonio immobiliare, costituito per la metà da immobili di Edilizia Residenziale Pubblica. Per Fulvio Fucito (Manfredi Sindaco) l’inasprimento della leva fiscale non deve gravare in modo eccessivo sui cittadini virtuosi. Salvatore Guangi (Forza Italia) ha ricordato la fragilità del patrimonio comunale e le storiche difficoltà della riscossione. Aniello Esposito (Partito Democratico) ha salutato con favore il grande lavoro dell’assessore e del Sindaco, invitando però a privilegiare un censimento del patrimonio e a non inasprire la fiscalità, già eccessivamente gravosa. Nino Simeone (Napoli Libera) ha invocato pragmatismo nelle decisioni amministrative e risposte alla domanda di servizi dei cittadini napoletani, a cui sarebbe difficile parlare di nuove tasse da pagare.

Al termine l’assessora Armato ha raccolto le indicazioni di diversi capigruppo, primo fra questi Antonio Bassolino (Misto) sulla opportunità di una seduta consiliare monotematica sull’emergenza sanitaria in città: il Sindaco ha già assicurato la propria adesione e la seduta potrebbe svolgersi dopo quella dedicata al Patto per Napoli

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
  • Fascinated
  • Happy
  • Sad
  • Angry
  • Bored
  • Afraid

Commenti