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“Le intercettazioni disposte nell’ambito dell’inchiesta sul polo produttivo di Marano (Pip) ele organizzazioni camorristiche», «non sono, per le presenti contestazioni, utilizzabili», quindi, «alla luce di questo fondamentale deficit le annotazioni acquisite risultano mute, silenti e prive di qualsiasi significato”.
Così, la prima sezione penale del Tribunale di Napoli Nord (giudice monocratico Agostino Nigro) ha motivato la sentenza emessa il 17 settembre 2021 con la quale ha assolto, dall’accusa di compravendita di voti, il senatore Luigi Cesaro, suo figlio Armando, i due fratelli del parlamentare Aniello e Raffaele, (il collegio difensivo era composto, tra gli altri dai professori Vincenzo Maiello e Alfonso Furgiuele) insieme con altri 27 imputati tra cui, l’ex consigliere regionale Flora Beneduce, nominata lo scorso marzo consigliere per la sanità del presidente della Regione Campania, e l’ex sindaco di Marano Angelo Liccardo.