Seggi aperti a Napoli: chi raccoglierà l’eredità dopo il disastro De Magistris?

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L’emergenza Covid, l’allarme meteo nel Napoletano diramata dalla Protezione civile, poi il lento e inesorabile disinteresse verso la politica dell’elettorato partenopeo. L’incognita astensione potrebbe pesare tantissimo e, forse, essere persino decisiva per l’esito del voto sul prossimo sindaco. Le ultime tornate hanno visto un napoletano su due non recarsi alle urne, un anomalo disinteresse per il voto locale rispetto. Le urne sono aperte dalle 7, anche con il nodo dei presidenti di seggio: in tanti hanno rinunciato. Chi raccoglierà l’eredità (pessima) di De Magistris? Il favorito è Manfredi, del Pd, nativo e residente a Nola, sostenuto dalle forze che non sono riuscite in questi anni ad arginare la giunta De Magistris. Poi Catello Maresca, che deve fare i conti con le difficoltà interne al centrodestra, e ancora Alessandra Clemente, ultimo residuo del disastro demagistriano, Antonio Bassolino, un usato (fin troppo) garantito e con mille incognite, Matteo Brambilla, il 5 stelle che si professa duro e puro e Valeria Solombrino. I programmi hanno detto ben poco. La gente è stanca e a Napoli, spesso e volentieri, si vota per l’uno o per l’altro a seconda di altri fattori, spesso di carattere puramente clientelare.

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