635 Visite
“Sono amareggiato – ha dichiarato il magistrato D’Alessio al quotidiano La Stampa – ma sereno con la coscienza”. La toga rossa, un passato in Magistratura Democratica, è attaccato dal fuoco amico per una sentenza che ha diviso gli italiani, ma non se ne preoccupa. Eppure, D’Alessio si meraviglia del tanto clamore per un processo “basato su carte e fatture false difficilmente controvertibili, non su testimoni più o meno credibili”. Per il giudice valgono i fatti e questi sembrano parlare chiaro.
Per il procuratore è assolutamente falso affermare che a Locri sia stata processata l’accoglienza. Sono stati valutati atti illegali, compiuti in dispregio della legge. Per D’Alessio, l’ex sindaco Lucano avrebbe favorito clientele, accumulato e ricchezze e, soprattutto, organizzato una macchina elettorale a suo vantaggio perfetta. Per il magistrato sono questi i fatti, confermati da prove concrete che inchioderebbero il primo cittadino. La politica c’entra poco, si tratta di comportamenti delinquenziali. Lucano per D’Alessio “è un bandito idealista da western”. Dietro la facciata dei nobili ideali si sarebbero nascoste, secondo il pm, le truffe e le illegalità.