Bimbo giù dal balcone a Napoli, il domestico si difende: “Non l’ho ucciso”

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Svolta nelle indagini. La squadra mobile di Napoli, su disposizione del pm Barbara Aprea della procura di Napoli, ha sottoposto a fermo Mariano Cannio, un 38enne indiziato di delitto. L’uomo, che ha problemi psichici, è un collaboratore domestico, molto conosciuto nella zona, dove abita. Ha ammesso di essere su quel balcone e di aver preso in braccio il piccolo Samuele ma ha negato di averlo volutamente scaraventato di sotto.  Viene descritto come persona molto chiusa di carattere. Al momento della tragedia la mamma del bambino si era allontanata dalla stanza dove era il figlio e, secondo la ricostruzione investigativa, l’uomo fermato oggi.

Incredulità e stupore tra la gente del quartiere al diffondersi della notizia: “Non è possibile ammazzare un bimbo” urla una donna. Lumini, fiori bianchi e peluche in via Foria davanti al palazzo: la strada si era svegliata sgomenta, senza parole perché è troppo il dolore per una morte così “assurda e inconcepibile”. e ora, dopo aver appreso che c’è un uomo fermato per omicidio, lo stupore si trasforma in rabbia. Chiunque passa davanti al palazzo si ferma per qualche minuto, si fa il segno della croce, alza lo sguardo verso quel balcone del terzo piano.

 

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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