Il Pd di Marano, il caso Paragliola, le divisioni interne e le continue mortificazioni da Visconti. Triste storia di un partito allo sbando

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Il Pd di Marano dilaniato al suo interno e mortificato da mesi dal sindaco Rodolfo Visconti. Non è una critica, ma un dato di fatto e tutti ormai ne parlano in città, almeno gli addetti ai lavori e gli habitué dei palazzi della politica locale.

Andiamo per ordine:

Nella giornata di ieri due consiglieri, Nastro e Accongiagioco, entrambi ritenuti vicini al consigliere regionale Gianluca Daniele, hanno deciso di intervenire nella querelle tra il presidente del Consiglio comunale Paragliola, anch’egli “danieliano”, e il consigliere e capogruppo della lista Visconti Di Marino. I due si erano già attaccati e poi chiariti a mezzo stampa, ma Nastro e Accongiagioco hanno deciso ugualmente di intervenire con un comunicato per sostenere Paragliola. Ognuno dunque ha fatto per sé, forse per rimarcare le distanze dalla segreteria del circolo che non era voluta entrate direttamente in una polemica nata tra due consiglieri, Paragliola e Di Marino. Altri consiglieri del Pd, come Pasquale Coppola, di recente oggetto di attacchi da parte di qualche esponente della sinistra militante, non hanno ritenuto di dover sostenere pubblicamente Paragliola. Coppola, a sua volta, non sarebbe stato difeso da nessun consigliere del Pd quando fu oggetto di critiche per la vicenda delle mascherine.

Nel Pd insomma si naviga a vista e ognuno, anche sul caso Covino, il sovraordinato del sindaco attaccato duramente ieri per alcune dichiarazioni sui rom (attacco social di più esponenti del direttivo e segreteria locale), ha una sua linea e modo di comunicare. Il segretario Sorrentino, che tre mesi fa aveva chiesto al sindaco di azzerare la giunta e ai consiglieri di fare maggiormente squadra, non riesce ad incidere sul gruppo e a tenere unita una squadra il cui spogliatoio è evidentemente e palesemente in frantumi.

Il Pd di Marano non vive soltanto una crisi interna. I dem sono stati pesantemente mortificati dal primo cittadino Visconti, che non ha inteso accettare alcun suggerimento o condizione posta dal suo partito: niente azzeramento della giunta, niente allontanamento dell’assessore Perrotta, divenuto assessore grazie al Pd e poi inchiodatosi alla sedia nonostante le richieste di dimissioni da parte del suo gruppo.

Democratici spaccati, divisi e mortificati, insomma. Per quanto tempo ancora? Qualcuno sostiene che il dado sarà tratto ad ottobre, dopo la tornata elettorale per le regionali. Altri sono scettici: i sei consiglieri, Paragliola, Di Luccio, Nastro, Coppola, Savanelli, Paragliola, Accongiagioco non avrebbero in alcun modo voglia di andare a casa. Ogni giorno, dunque, una “scusa”, un alibi diverso per allungare il brodo e arrivare alla fatidica data delle regionali. Il problema, secondo voci interne, sarebbe quello di sempre: quello del “Mezzogiorno” (problema ormai più volte sviscerato); per altri invece i rapporti strettissimi tra il sindaco, il consigliere regionale Daniele e diversi consiglieri impedirebbero qualsiasi manovra tesa al riscatto del partito, sempre più mortificato e supino alle scelte di Visconti, D’Alterio, Di Marino, Marzi, coloro che oggi dettano legge nel comune di Marano. Il Pd resta a guardare e incassa in silenzio.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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