Il caso Garden House a Marano: i genitori si mobilitano e scrivono al sindaco e al Ministero. Ecco quali soluzioni si prospettano

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I genitori degli alunni della Garden House, alla luce dei provvedimenti adottati dal comune di Marano (revoca delle concessioni edilizie e ordinanza di chiusura per mancanza dei necessari criteri di sicurezza), non hanno perso tempo: hanno costituito un comitato e chiesto con un’apposita Pec un incontro urgente al sindaco di Marano, all’ufficio regionale scolastico, al ministero all’Istruzione e alla Procura Napoli nord. Nel frattempo dovrebbe essere presentato anche un ricorso d’urgenza al Tar per ottenere quanto meno una sospensiva del provvedimento dell’ente cittadino e una proroga fino alla fine dell’anno scolastico.

La vicenda è però particolarmente delicata e complessa. L’immobile, sorto molti anni fa in via Caracciolo, non poteva essere realizzato e chi, all’interno degli uffici comunali, avallò l’istanza di condono presentata dai privati (palazzinari poi finiti nel mirino della Dda) commise una palese illegittimità. Ma i fatti sarebbero ancor più eclatanti e presto potrebbero venire alla luce. Al momento lo stabile, sulla scorta della revoca delle concessioni comunali, è da ritenersi inutilizzabile.

Dal 7 gennaio, se non si individuerà una soluzione alternativa (ottenimento di una sospensiva da parte del Tar, spostamento della scolaresca in altro edificio privato o pubblico o gruppi di studenti dirottati in alcune scuole del territorio), 400 alunni potrebbero ritrovarsi senza una scuola da frequentare, senza contare le ripercussioni professionali per insegnanti e personale amministrativo.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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