Condizionamenti camorristici: ecco il documento che scotta. Lottizzazione abusiva dei suoli ma l’ufficio tecnico non interviene. E’ giallo sulla possibile sparizione dell’atto dal fascicolo. Insomma, nonostante le investigazioni della commissione d’Accesso che hanno messo nero su bianco le incongruenze e i falsi edilizi con responsabilità dirette di tecnici arzanesi, galoppini, consiglieri comunali ritenuti contigui al clan Moccia e dipendenti comunali: i controlli e i provvedimenti consequenziali del comune si sarebbero limitati alle sole varianti del 2019, mentre nessun abbattimento o revoca delle concessioni per la licenza madre nata, secondo gli atti dello scioglimento, a seguito di una lottizzazione abusiva dei suoli tra l’altro certificata dallo stesso gruppo imprenditoriale nel 2012 in un documento protocollato direttamente al Comune (come da foto).

Una situazione grave, che potrebbe far emergere anche un quadro di una radicata e silente compromissione degli apparati pubblici, visto la totale assenza di interventi. Sulla vicenda, in questi giorni, si sarebbero focalizzate anche le attenzioni della Procura di Napoli Nord guidata dal Procuratore Francesco Greco per accertare possibili ingerenze sulla vicenda dell’ecomostro. Insomma, dopo il presunto intervento di un consigliere regionale e un prelato per fermare l’abbattimento del mostro di cemento, si ipotizzano coperture e sospette inadempienze che in questa fase potrebbero favorire l’opificio ritenuto vero e proprio vulnus politico-camorristico. Tanto che sta ancora facendo discutere il rilascio di documentazione in tempi record (circa 24 ore dalla richiesta) da parte dell’ufficio tecnico all’azienda in questione. E così che le domande e i dubbi  legittimi restano ancora inevasi. Cosa ferma il  Comune ad effettuare i controlli sugli atti del 2015 visto che per le varianti si è adito senza delega della Procura ? Perché i commissari prefettizi non intervengono?

Gennaro De Nardo

Commenti