Da Forza Italia al Pd, anche la Lorenzin sostiene il governo

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Il ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri, Roma 19 Maggio 2017. ANSA / LUIGI MISTRULLI
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Dagli albori di Forza Italia nel 1996 al partito democratico di Zingaretti. In 23 anni di attività politica Beatrice Lorenzin ha scalato tutti i posti possibili: da consigliere comunale di Roma fino a diventare ministro della salute con il centrosinistra. Una carriera all’ombra di Berlusconi difeso a spada tratta durante la tempesta del caso Ruby («Quando si parla della dignità delle donne, dovremmo valutare con attenzione quello che Berlusconi e il suo Governo ha fatto e sta facendo a favore di tutte le donne italiane») fino allo strappo con gli azzurri che l’ha portata nel Nuovo centrodestra di Alfano e un po’ alla volta avvicinarsi al centrosinistra e conquistare la poltrona di ministro della Salute con i premier Letta, Renzi e Gentiloni.

Dopo il decreto che porta il suo nome contro l’avanzata dei minori non vaccinati nelle scuole, nelle politiche del 2018 ha centrato l’elezione con la sua creatura Civica Popolare (memorabile il suo scambio con Rutelli sul simbolo più vicino ad una peonia che non alla margherita dell’ex sindaco di Roma).

Ora il grande salto nel Pd: «C’è bisogno di una grande casa politica per combattere alla pari con il vero avversario: Matteo Salvini e il concetto di democrazia illiberale che sta portando avanti».

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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