Il piano “Ursula”: il patto Renzi-Grillo e berlusconiani non allineati per fregare Salvini

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Elezioni? Il 20 ottobre oppure al più tardi il 3 novembre oppure… oppure un governo “del presidente”. Un governo temporaneo nominato da Mattarella che potrebbe trovare la convergenza di alcuni tra i parlamentari che appartengono ai tre partiti che hanno sostenuto la nomina di Ursula Von der Leyen alla presidenza della Commissione Europea: M5s, Forza Italia e Pd.

Nel giorno in cui a Palazzo Madama i capigruppo scopriranno le carte davanti alla presidente del Senato è questo lo scenario che si profila in una crisi di governo scoppiata nel cuore di agosto.

Scissione Pd? il partito di Renzi dai comitati di azione civile

Una divisione che si è palesata dopo l’invito ad un governo istituzionale proposto dal senatore di Rignano e bocciato dall’attuale leader del Pd. Se si andasse alla conta in Senato si potrebbe profilare un primo nucleo di quello che da tempo sta preparando l’ex premier: un partito liberale di centro che ha già comitati in tutta Italia, i noti “comitati di azione civile” ribattezzati “Ritorno al futuro“.

La mano tesa dell’ex premier potrebbe costituire un’opzione B in grado di prolungare l’attuale legislatura. È il noto “piano Ursula” un’ipotesi di convergenza che trova proseliti tra molti esponenti anche tra tra i 5 stelle e Forza Italia.

Per i parlamentari del Pd in larga parte espressione della ex maggioranza renziana l’incentivo a prolungare la legislatura evitando il ‘turnover’ zingarettiano sembra rilevante, giustificando il tutto politicamente come “cordone sanitario” contro un eventuale avanzata di un governo di stampo sovranista.

Asse Grillo-Renzi, il partito del non voto fa proseliti

Per il Movimento 5 Stelle il “tradimento di Salvini” non solo costituisce un’onta da vendicare, ma sciogliendo le Camere prima di settembre si interromperebbe il percorso del taglio dei parlamentari -che riduce i deputati a 400 e i senatori a 300- e che attende solo l’ultimo sì definitivo calendarizzato a settembre. Arrivare a nuove elezioni con questo traguardo sarebbe coerente con il messaggio storico ‘anti-casta’ del Movimento. Inoltre stando agli attuali sondaggi i grillini vedrebbero dimezzata l’attuale rappresentanza parlamentare (composta ora 323 tra deputati e senatori).

Forza Italia? Il partito è da mesi segnato da lotte intestine: il “dopo Berlusconi” non è mai iniziato e tutti i delfini incoronati dall’ex cavaliere si sono via via dimostrati impalpabili. Inoltre molti tra i 166 attuali parlamentari azzurri vedono nei sondaggi che danno Fi al 6% più di un motivo per preferire una continuazione della legislatura.

Perché il piano possa funzionare la “coalizione Ursula” deve poter contare soprattutto al Senato su un gruppo di “responsabili” trasversale, ma la soluzione potrebbe far gola anche ad alcuni parlamentari del gruppo misto (fuoriusciti ed esponenti di liste minori) che potrebbero preferire l’inerzia della continuità ai rischi dello scioglimento delle Camere.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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