Processo Pip, ieri nuovo controesame del capo del Ros. La parola ai difensori di Di Guida

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Processo Pip, ieri l’ennesima udienza. E’ stato completato il controesame del tenente colonnello Salvatore Sferlazza, a capo del gruppo dei carabinieri del Ros che ha seguito l’attività di indagine coordinata dai magistrati della Dda di Napoli. A prendere la parola l’avvocato Antonio Briganti, difensore dell’imputato Antonio Di Guida, imprenditore di Marano accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.

Il legale di Di Guida ha posto l’accento sulle fasi iniziali dell’indagine, su quali fossero stati i presupposti che hanno indotto il Ros a “criminalizzare” alcune vicende inerenti il suo assistito.

Briganti si è soffermato sulle società di Di Guida finite nel mirino degli inquirenti: La Ginevra, per l’appartamento di San Giovanni a Teduccio, la Miramar per Villaricca 2 e altri aspetti. Sferlazza ha fatto riferimento alle indicazioni fornite dal pentito Roberto Perrone che sarebbero a suo dire “congruenti” con alcune intercettazioni ambientali, con particolare riferimento alle conversazioni tra Mauro Spasiano, figlio di un affiliato ai Polverino, e il Di Guida Antonio. Conversazione che, secondo l’accusa, dimostrerebbe che l’appartamento di San Giovanni a Teduccio (parco Emanuele) sia da annoverare tra i business di matrice Polveriniana.

Spasiano, si evince da un’intercettazione, una volta uscito dal carcere, si reca da Di Guida per ottenere soldi e non – come proposto da Di Guida – l’appartamento in questione. Secondo Sferlazza, l’imprenditore ed ex esponente forzista “lamentava in quel periodo serie difficoltà, soprattutto in relazione alla vendita di appartamenti”.

Numerose sono state le contestazioni dell’avvocato Briganti, che a più riprese ha chiesto al militare dell’Arma se avessero svolto indagini di natura patrimoniale sulle società di cui è socio Di Guida, se avessero analizzato gli estratti conto e la reale provenienza del denaro.

Identico refrain anche per la questione degli affari immobiliari a Villaricca Due. Secondo il collaboratore Di Lanno, sarebbe stato un investimento dei Polverino, gestito attraverso Rocco Cafiero, noto contrabbandiere. Sarebbe stato lui “a mettere nell’affare due milioni di euro”. Il Cafiero, negli anni successivi, avrebbe poi chiesto conto di quei soldi, più altri 500 mila euro, ma secondo gli inquirenti il pregiudicato sarebbe stato picchiato da un esponente del clan, Sabatino Cerullo in primis, poiché avrebbe dato fastidio a Di Guida e, pertanto, anche a Polverino.

Tesi anche questa rispedita al mittente dal penalista. “Lei è sicuro – riferendosi a Sferlazza – che Cafiero sia un uomo dei Polverino?”. Il tenente colonnello ha utilizzato il termine “contiguo”. Cafiero sarebbe, per gli inquirenti, contiguo al clan del “Barone”.

Briganti ha poi posto l’accento sui rapporti tra Di Guida e i Cesaro e chiesto al teste se era a conoscenza di rapporti antecedenti al 2009 tra l’imputato e gli imprenditori di Sant’Antimo, i fratelli Raffaele e Aniello, attualmente ai domiciliari (come Di Guida) fuori regione.

E’ emersa, seppur tra qualche lungaggine di troppo, con chiarezza la linea difensiva di Di Guida. Spasiano sarebbe andato dall’imprenditore per rivendicare delle quote societarie cedute da Luca Migliaccio (socio di una società) e Cafiero non sarebbe un esponente del clan, contrariamente a quanto indicato dal collaboratore di giustizia Di Lanno.

E ancora, in relazione al Pip: Di Guida avrebbe conosciuto i Cesaro solo alla vigilia delle elezioni provinciali che si tennero nel 2009, probabilmente alcuni mesi prima, quando lo stesso passò dall’Udeur a Forza Italia. Nella fasi della gara del Pip, bandita tra il 2004 e il 2005, non vi sarebbero stati – secondo Briganti – rapporti tra Di Guida e i Cesaro, né tanto meno il Di Guida avrebbe partecipato alla riunione nella masseria di Angelo Simeoli, alias Bastone, dove sarebbero stati presenti, oltre ai Cesaro e ai Simeoli, anche alcuni esponenti di punta della fazione criminale denominata clan Polverino.

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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