Marano. “Casa Donna Maria”, le parole di don Vittorio Zeccone: “Il nostro progetto per le donne che soffrono”

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Si chiama “Casa Donna Maria” ed è stata inaugurata ieri, in un immobile un tempo appartenuto al clan Polverino, il centro d’accoglienza per ragazze madri e vittime di violenze. Il lotto di bilocali, che il Comune di Marano ha affidato all’associazione San Mattia, è situato in via San Tommaso, nella zona collinare della città dove insistono numerosi beni sottratti dallo Stato ai tentacoli delle organizzazioni criminali del territorio. Ieri il taglio del nastro alla presenza del sottosegretario con delega alle politiche giovanili Vincenzo Spadafora, del sindaco Rodolfo Visconti, del pm della Dda di Napoli Maria Di Mauro e dei vertici della locale Compagnia dei carabinieri.

“Il nostro progetto nasce da un’esperienza di fede – spiega don Vittorio Zeccone, punto di riferimento dell’associazione San Mattia – Vogliamo incanalare in qualche modo le energie di ognuno per qualcosa che ci leghi alla quotidianità. Non pretendiamo di sostituirci a nessuno, siamo consapevoli dei nostri limiti e vogliamo lavorare in sinergia con i servizi sociali del Comune. “Casa Donna Maria” – aggiunge – è un luogo dove le ragazze madri possono trovare accoglienza, seppur temporanea, in un clima di serenità”. Molto applaudito anche l’intervento del pm Di Mauro, da anni in prima linea nella lotta ai clan di Marano. Il magistrato ha posto l’accento sulla necessità di accelerare le procedure per l’assegnazione degli oltre 100 beni ancora nelle disponibilità dell’ente cittadino: “Sappiamo che gli enti hanno difficoltà in termini di risorse economiche e di personale, ma con la buona volontà si può sopperire anche a questo stato di cose”.

Una sollecitazione accolta dal primo cittadino Visconti, in carica dallo scorso novembre: “Le porte del Comune – sottolinea – sono aperte a tutte le associazioni interessate ai beni sottratti ai clan”. Decine i volontari presenti all’evento “che hanno fornito – come evidenziato dal giudice Marco Bottino, volontario dell’associazione – un contributo prezioso per l’opera di restyling degli immobili”. Il sottosegretario Spadafora, invece, ha garantito “l’impegno suo e del governo per permettere all’associazione di operare nel modo migliore”. Il centro per ragazze madri di via San Tommaso sorge a pochi metri da un’altra palazzina, anch’essa appartenuta al boss Castrese Palumbo, alias ‘o svitapierno, confiscata nel 2012 e ancora in attesa di destinazione

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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