Napoli, addio a Alfredo Barbaro: è morto il re delle grandi griffe della Galleria Umberto

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“Voglio ricordarti con questo sorriso, grazie per tutto quello che hai fatto per noi figli e per tutti i nipoti, per gli insegnamenti che ci hai dato, per i valori che ci hai trasmesso, per l’umiltà che non hai mai lasciato dietro di te, e con la quale te ne sei andato. Ciao Papà».

È toccato a Pasquale Barbaro, l’unico maschio di quattro figli, dare l’annuncio che un figlio non vorrebbe mai dare: don Alfredo, incredibile a dirsi per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, non c’è più.

Se ne va, con lui, un pezzo di storia della città di Napoli: non solo della Galleria Umberto, di cui era il «patron» indiscusso, ma anche, e a giusta ragione, del mondo del commercio e della moda cittadini.

Classe 1931, Alfredo Barbaro ha iniziato la sua lunga carriera dai Quartieri Spagnoli, dove i suoi vendevano frutta e verdura a Sant’Anna di Palazzo. E dove lui, bambino, li aiutava con le consegne e tanti altri, dalla vendita di gelsi ai passanti, come lui stesso raccontava, al garzone del bar nell’Angiporto Galleria a soli otto anni. Lo stesso bar dove poi, a 25 anni, avrebbe aperto una bottega di cinque metri quadrati.

«L’ultimo sognatore», come lo descrivono gli amici più cari, si è spento nell’abbraccio amorevole della sua famiglia a Salina, dove da tempo i Barbaro avevano una villa che d’estate accoglieva lui, la moglie Annamaria ed i figli Pasquale, Alessandra, Valeria, Barbara e Paola.

Il Mattino

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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