Marano e lo strano caso degli sgomberi: velocità per Monteleone e calma piatta per i grandi abusi. E i commissari tacciono..

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Il Comune di Marano ha una bella faccia tosta. Sul tema dell’abusivismo, delle demolizioni e degli sgomberi in particolar modo. E’ di ieri la notizia, data in anteprima da Terranostranews, dello sgombero eseguito nel castello Monteleone, dove i titolari della preziosa struttura devono eseguire lavori per la messa in sicurezza del sito. Lavori che, secondo l’ente cittadino, i vigili del fuoco e i periti di parte, non sono più rinviabili.

Lo sgombero, nonostante gli appelli di chi sperava nella concessione di maggior tempo alle famiglie, eseguito senza batter ciglio con l’ausilio di vigili e carabinieri.

Lo stesso ente, però, dimostra una lentezza a dir poco sospetta quando deve muoversi per vicende ben più gravi. Quando si tratta, in pratica, di sgomberare o demolire abusi edilizi oggetto di sentenze passato in giudicato da anni e anni. I casi sono eclatanti e li abbiamo citati tante volte: via Platone, via Antica Consolare Campana, via San Tommaso, via Marano-Quarto, via Galeota e tanto altro.

Eppure la Corte Costituzionale, con un recente pronunciamento, è stata lapidaria: i beni abusivi acquisiti dai comuni vanno abbattuti sempre, salvo casi eccezionali, ovvero se gli enti optano per la destinazione del bene per finalità pubblica. Esempio: scuole, biblioteche, asili nido e alloggi popolari da affidare previo bandi pubblici e conseguenti graduatorie.

Come mai il Comune, che pure era beneficiario di un finanziamento dalla Cassa depositi e prestiti (anno 2006) si è fermato a Città Giardino? Come mai il Comune, ancor prima delle demolizioni, non riesce nemmeno a sgomberare i beni abusivi che appartengono al loro patrimonio? Perché nemmeno i commissari, inviati dal Viminale, riescono nell’intento di far ripristinare la legalità?

Sono domande a cui nessuno darà risposta. Sono domande scomode e i commissari non vogliono rogne. Chissà se qualcuno, tra le forze di polizia, avrà voglia di indagare. Poche settimane fa ci rivolgemmo anche ai carabinieri della locale Compagnia per saperne di più sull’asilo nido mai realizzato nell’area confiscata alla camorra. I soldi che fine hanno fatto? Di chi sono le responsabilità? Il Comune, attraverso un commissario, ci parlò di una relazione pronta sul caso. E’ passato un mese ma quella relazione nessuna l’ha letta. E noi, intanto, aspettiamo. Aspettiamo che qualcuno faccia chiarezza sui misteri maranesi. Misteri che interessano solo a pochi, non certo ai partiti che si presenteranno alle elezioni comunali: quelli vogliono i voti di tutti, anche degli abusivi, figuriamoci se se li fanno nemici.

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© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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