Accoltellato dal branco a Napoli, Arturo torna a casa

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Arturo torna a casa scortato dalla polizia. Gli agenti almeno per i primi tempi presidieranno l’abitazione di via Foria. «È finito un incubo, – dice il ragazzo – adesso ho voglia di normalità». Dopo gli accertamenti di ieri pomeriggio, i medici dell’ospedale Monaldi hanno deciso che questa mattina il ragazzo, ricoverato dallo scorso 18 dicembre, potrà essere dimesso. Le condizioni generali – assicurano – sono notevolmente migliorate soprattutto negli ultimi giorni: le ferite al collo e al fianco vanno rimarginandosi nel migliore dei modi e anche il problema polmonare che inizialmente sembrava quello più difficile da gestire, sta lentamente avviandosi verso la soluzione. Niente da fare, almeno per il momento, per l’afonia che affligge il giovane Arturo: la grave lesione del nervo ricorrente, quello che in parole semplici coordina tutti i muscoli della laringe, in seguito alla coltellata sferratagli alla gola ha provocato la paralisi di una corda vocale e ancora non si esclude l’ipotesi che possa trattarsi di un danno irreversibile. Al momento il ragazzo è quasi senza voce, parla piano e per sentirlo bisogna avvicinarsi al suo letto.
Ieri mattina nuova visita dell’otorinolaringoiatra che sulle possibilità di guarigione ha preferito ancora non pronunciarsi, poi anche quella del foniatra dell’ospedale Gesù e Maria convocato nei giorni scorsi per una consulenza più specifica. Una situazione complessa che, se dovesse risolversi al meglio, richiederà comunque diversi mesi di terapie, a cominciare dalla logopedia.

Il Mattino

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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