«Non è solo camorra di Giugliano, è camorra che controlla tutta la città di Napoli» sostengono gli inquirenti della Direzione distrettuale antimafia. «È mafia vera e propria». Le indagini, coordinate dalla Procura di Giovanni Melillo e dalla Dda coordinata dall’aggiunto Giuseppe Borrelli, hanno svelato come il boss Francesco Mallardo, nonostante la detenzione, non abbia mai perso il controllo dell’organizzazione camorristica, anzi. I Mallardo sono al vertice dell’Alleanza di Secondigliano, cartello mai morto e ora forte di rinnovato spessore criminale, e attraverso i Contini e i Liccciardi hanno il controllo del malaffare su Napoli. Venti anni di indagini non sono valsi a indebolire il cartello delle storiche famiglie camorristiche che ha ripulito i suoi soldi con investimenti fuori regione, tra il Lazio, a Milano e soprattutto in Toscana dove, grazie a collusioni con insospettabili imprenditori, l’edilizia privata era diventato affare di camorra. Le indagini non si sono avvalse del contributo di collaboratori di giustizia ma sono frutto di un delicato e meticoloso lavoro di investigazione pura svolto dalle squadre mobili di Napoli e Firenze e del servizio centrale operativo della polizia.
Il Mattino
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