Area Pip, ieri il sopralluogo del curatore giudiziario. Il Riesame oggi decide sui Cesaro. Per Antonio Di Guida tutto rimandato alla prossima settimana

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Lo spettro della chiusura di molte attività incombe nuovamente sull’area industriale di via Migliaccio. Ventotto dei quaranta capannoni realizzati dalla Iniziative industriali di Sant’Antitmo, la società di scopo della famiglia Cesaro, sono stati sequestrati dalla magistratura napoletana. La Procura ha nominato anche un curatore giudiziario, il dottor Guido Rossi, ieri autore del primo sopralluogo nell’area oggetto delle indagini. Molti stand presentano gravi anomalie di carattere urbanistico, già rilevate da tempo dal Comune di Marano; e diverse attività potrebbero essere chiuse perché svolgono attività di natura commerciale e non industriale. Il briefing di ieri, il primo di una lunga serie, ha consentito all’amministratore giudiziario, accompagnato dai carabinieri del Ros, di fare il punto della situazione: sono stati esaminati gli atti forniti dall’ufficio tecnico comunale e ispezionati sei capannoni tuttora in attività. Il quadro è a tinte fosche. Molte le anomalie. Intanto il Comune ha emanato un’ordinanza di chiusura per la ditta Bes, che sarebbe sprovvista del certificato antincendio. L’ordinanza è datata 30 maggio, ma almeno fino a ieri il capannone era ancora operativo.

Sul fronte delle indagini, invece, oggi il Riesame si riunisce per discutere dei ricorsi presentati dai fratelli Cesaro. Per Antonio Di Guida, invece, se ne parlerà la prossima settimana: i suoi legali, infatti, hanno chiesto il differimento della data per acquisire alcuni atti relativi alle intercettazioni.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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