Marano, assunzioni sospette e veleni al Comune. Tornano alla ribalta vecchie storie. Sullo sfondo rancori, lotte interne, gelosie e manie di protagonismo

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E’ un clima da caccia alle streghe al Comune, di lettere anonime, “corvi” e di lotte intestine tra dirigenti e funzionari. E ora, dopo anni di silenzi, sviste e dimenticanze, rispuntano improvvisamente fascicoli e casi le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Si torna a parlare di assunzioni sospette nell’ente sciolto per infiltrazioni della camorra e da due mesi retto da una commissione straordinaria. Assunzioni che risalgono alla fine degli anni Settanta e che hanno portato all’apertura di due procedimenti disciplinari: uno nei confronti di una responsabile di settore e l’altro nei confronti di un dirigente.

Il caso più eclatante sarà discusso il 7 aprile in sede di commissione disciplinare. Nel fascicolo riguardante il dipendente in questione sono stati trovati due diplomi: due identici titoli di studio che riportano, però, in calce date completamente diverse: 1979 in un caso e 1980 in un altro. Uno dei due atti è stato sicuramente manomesso e ora occorrerà verificare se la contraffazione sia imputabile al dipendente finito sul banco degli imputati o se il tutto è frutto di una macchinazione ai suoi danni.

Sarà compito della Commissione (anche sulla composizione c’è polemica e non tutto sarebbe stato eseguito a regola d’arte) stabilire cosa è realmente accaduto e accertare se – come sostenuto da qualcuno – il dipendente abbia inoltre prestato servizio al Comune, con uno specifico ruolo e sprovvisto dei necessari requisiti, negli anni antecedenti al conseguimento del diploma, ovvero nel 1980.

L’altro nodo da sciogliere è quello relativo alle presunte omissioni dei dirigenti che avrebbero dovuto immediatamente avviare il procedimento amministrativo per fare luce sui fatti. Per questo motivo è stato tirato in ballo anche un dirigente, tuttora in carica, che dovrà anch’egli difendersi in sede di disciplinare. Il caso del diploma con due date diverse, che potrebbe portare al licenziamento del capo settore, era stato sollevato, nel 2012, anche dall’allora commissaria straordinaria dell’Ente, il prefetto Gabriella Tramonti.

La funzionaria della prefettura, di concerto con il dirigente comunale accusato di non aver promosso alcuna azione disciplinare, aveva inoltrato tutti gli atti in Procura e i carabinieri, sulla scorta di quell’esposto, avevano avviato anche un’indagine che non sarebbe stata ancora archiviata. Su tale circostanza si basa la tesi difensiva del dirigente comunale, che respinge al mittente ogni addebito.

Ma le contestazioni, i veleni non finiscono qui: altre 20-25 persone sarebbero state assunte, sempre tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta, con procedure non conformi alla legge o grazie a corsie preferenziali. Si tratta di personale che avrebbe prima collaborato con il Comune e poi è stato assunti con contratti a tempo indeterminato.

Procedure più o meno simili sono state adottate anche in tempi più recenti, quando il Comune – attraverso procedure discusse e controverse – decise di stabilizzare due ex staffisti oggi a capo di importanti settori amministrativi. Corsi e ricorsi storici, insomma, e polemiche a non finire. Sullo sfondo, tuttavia, vi sarebbe uno scontro in atto tra alcuni funzionari comunali. Una guerra acuitasi con l’arrivo della triade commissariale, che per ora preferisce non entrare nel merito della vicenda. Staremo a vedere chi avrà ragione, se le accuse saranno avallate da fatti e se si avrà voglia e il coraggio di far luce anche su altre situazioni poco chiare.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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