Camorra, clan Lo Russo: le richieste di condanna per i traffici sull’asse Campania-Puglia-Polonia

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Intrecci di criminalità sull’asse internazionale Campania-Puglia-Polonia. Contrabbando di sigarette, di gasolio e oli minerali. Il sistema, ramificato in vari quartieri della città, in prevalenza a Miano, Secondigliano e la Sanità  – si occupa di gestire i traffici illeciti con l’alleanza della Sacra corona unita e la criminalità polacca. Ed è proprio in quest’ultima parte di Napoli, dove alcuni giorni fa sono stati uccisi Giuseppe Vastarella e Salvatore Vigna, che il vertice del clan Lo Russo, «i Capitoni», traeva nuova linfa grazie al traffico internazionale delle «bionde». L’attività è vecchia almeno di sette anni secondo gli inquirenti. Il deus ex machina, l’ultimo dei reggenti, è Antonio Lo Russo, figlio del pentito Salvatore. Famoso fu l’episodio in cui, immortalato dai fotografi, era a bordo campo durante la partita Napoli-Parma nella stagione 2009-2010.  Ma andiamo con ordine.

Il fulcro dell’udienza è stato ribadire tutto il materiale probatorio derivato dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Mario Lo Russo e dalle intercettazioni telefoniche. Il 12 gennaio 2016, infatti, scattano gli arresti per sedici persone con l’accusa di reato di associazione a delinquere e in concorso. Tutti ritenuti affiliate ai «capitoni». Tali rapporti, tra l’altro, coincidono con la latitanza di Antonio Lo Russo, il quale, prima di essere arrestato il 15 aprile 2014 a Nizza, era nascosto in una masseria, in provincia di Foggia, il cui proprietario è Vitale Bruno, anche quest’ultimo imputato; il periodo estero, invece, del capo di Miano era tra il 2010 ed il 2011. Le difese hanno chiesto il giudizio abbreviato per gli imputati. Il 15 giugno 2016 ci sarà un altro step del processo. Comunque il pm ha richiesto le seguenti condanne: Antonio Lo Russo, dodici anni (già condannato da una sentenza di primo grado nel 2012); Riangi Antonio, quattro anni; Campaiola Giovanni, dieci anni; Capone Luigi, quattro anni; Cennamo Antonio, quattro anni; D’Andrea Emanuele, quattro anni; Davide Carlo, venti anni; Esposito Claudio, diciotto anni; Forino Luigi, dieci anni; Censini Massimo, quattro anni; Iervolino Alfredo, otto anni; Paolo Crescenzo, otto anni; Fiorenza Gerardo, quattro anni; Russo Umberto, nove anni; Vitale Bruno, tre anni; Torre Pasquale, venti anni.

Mario Conforto

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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