Camorra e sicurezza a Napoli, l’impegno di Renzi: “Scuole aperte anche il pomeriggio”

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“Abbiamo chiesto sicurezza sociale, scuole aperte anche il pomeriggio e prospettive di lavoro”. Così don Angelo Berselli, portavoce del movimento “Un popolo in cammino”, sintetizza le richieste avanzate nel corso dell’incontro avuto in prefettura a Napoli, insieme a una delegazione del rione Sanità, con il premier Matteo Renzi. I sacerdoti – con don Berselli c’era anche un altro parroco, don Antonio Loffredo – hanno espresso preoccupazione e chiesto maggiore attenzione per il quartiere che l’altra sera è stato scenario dell’ennesimo raid di camorra, con due morti e tre persone ferite. Erano state proprio le parrocchie e le associazioni del rione a chiedere un colloquio con Renzi, dopo l’episodio di due giorni fa che ha seminato terrore nelle strade.

All’incontro ha partecipato anche Antonio Cesarano, il papà di Genny, giovane di 17 anni, vittima innocente, ucciso nel settembre scorso da un colpo di pistola esploso da alcuni criminali che spararono all’impazzata nel quartiere proprio per intimidire le persone. “Siamo abbastanza soddisfatti per gli impegni che sono stati assunti dal premier – dice don Berselli. – Per quanto riguarda l’apertura delle scuole i tempi potrebbero essere anche molto brevi. Attenderemo con fiducia sperando che ci siano segnali concreti anche per gli altri due punti da noi evidenziati”.

In mattinata visita privata nell’area archeologica di Pompei per Renzi. Il presidente del Consiglio e la moglie Agnese hanno visitato la mostra Miti e natura, poi gli affreschi di Moregine e ora la mostra, appena aperta, sull’Egitto a Pompei.

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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