Non demordono i consociativi, consiglieri di maggioranza e opposizione. Non demordono nemmeno davanti all’arrivo della commissione d’accesso agli atti, inviata dal prefetto di Napoli per stabilire se alcuni vicende amministrative siano state condizionate dalla malavita o da personaggi in odor di camorra. Anziché preoccuparsi di informare la città su ciò che accade, anziché convocare un consiglio comunale straordinario, anziché partorire un comunicato stampa (di difesa, attacco o neutralità), si limitano a passare il tempo e a discorrere (del più, del meno o di altre faccende) nei bar e nelle caffetterie del posto. Tutto normale per loro. A Marano non è accaduto nulla. Ci sovviene un vecchio, famoso e sempre attuale pezzo del compianto Pino Daniele: “Na tazzulella ‘e cafè, ca sigaretta a’copp pe nun vedè. S’aizzano ‘e palazz, fann cose e pazz, ce girano, c’avotano, ce regnene ‘e tasse. E nuje passamme ‘e guaie”…

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