ACHILLE LAURO – Incoscienti giovani
Si è fatto conoscere al grande pubblico proprio a Sanremo in tutte le sue forme. Achille Lauro torna al Festival per la sua quarta edizione e la curiosità è molto alta: cosa porterà sul palco dell’Ariston questa volta? «Il mio look sarà come sempre molto fedele a ciò che la canzone suggerisce. Quindi preparatevi! Certo è che sarà tutto curato nei minimi dettagli». Si intitola Incoscienti giovani il brano che porterà sul palco, una canzone dal sapore vintage ispirata a una storia vissuta in prima persona da Achille stesso. «Trovo più facilità a raccontare qualcosa che ho vissuto invece di inventarmi una storia. Così si riesce ad arrivare profondamente alle persone», spiega Lauro. Tuttavia, come ammette l’artista romano, il brano non era pensato per il Festival. Infatti, è stato composto due anni fa e racconta la condizione difficile che vivono i ragazzi della periferia della Città Eterna, trovando però la salvezza nell’amore. Nella serata delle cover Achille Lauro si esibirà con Elodie, anche lei in gara, in un medley di A mano a mano di Riccardo Cocciante e Folle città di Loredana Bertè.
BRESH – La tana del granchio
Esordio in gara per Bresh, artista genovese di ispirazione cantautorale e sonorità contemporanee. In realtà, il palco dell’Ariston non è nuovo per lui: infatti, ha preso parte alla serata delle cover l’anno scorso con Emma, portando insieme alla cantante salentina un medley di pezzi di Tiziano Ferro. Bresh, all’anagrafe Andrea Brasi, dopo diversi anni di gavetta, ha compiuto il grande salto, arrivando anche al grande pubblico. Nel 2023 la sua Guasto d’amore ha portato a casa ben cinque dischi di platino: si può descrivere come un inno, una canzone d’amore al Genoa, la sua squadra del cuore che segue con grande passione, anche in trasferta a volte. Al Festival si approccia con un brano più intimo, che vede Andrea confrontarsi con decisioni difficili, situazioni critiche e determinanti per il suo futuro. Il brano si intitola La tana del granchio, che lui stesso descrive come «un luogo intimo che ognuno interpreta a proprio modo. Tutti abbiamo una tana». Una piccola curiosità: in pochi sanno che Bresh ha il pollice verde, ama prendersi cura delle piante da interni e specialmente del suo bonsai.
BRUNORI SAS – L’albero delle noci
Quest’anno a Sanremo 2025 incontriamo tanti debuttanti. Tra questi, c’è sicuramente Brunori Sas, cantautore che abbiamo imparato a conoscere per i suoi testi profondi e intimi. Ed è proprio questa la cifra stilistica che vuole mantenere al Festival con L’albero delle noci, una brano che tratta la genitorialità da una prospettiva diversa rispetto a ciò che siamo abituati a cogliere. Infatti, Dario Brunori ci tiene a dare luce alla rivoluzione che l’arrivo di un figlio comporta all’interno della famiglia, evidenziando soprattutto «la paura di sentirsi inadeguati e incapaci». La prima fan in assoluto de L’albero delle noci è la figlia di tre anni Fiammetta, che si diverte – come racconta Brunori – «a storpiare il ritornello con parole sue». Il cantante calabrese ha anche spiegato l’origine del titolo: «L’albero del titolo esiste davvero nel paesino in cui vivo: mi sono convinto che contenga tutte le canzoni che scrivo, quindi volevo omaggiarlo». La carriera di Brunori Sas va a gonfie vele: il 14 febbraio – giorno di San Valentino – uscirà il suo nuovo album, mentre a marzo sarà in tour nei palazzetti e poi due serate-evento con orchestra al Circo Massimo di Roma e all’Arena di Verona.
CLARA – Febbre
Grande amante dei sudoku, chissà se Clara li porterà anche a Sanremo 2025 per rilassarsi? Ormai non è più un esordio il suo, ma una conferma. Dopo l’esperienza nel 2024, Clara sale sul palco dell’Ariston con una consapevolezza e maturità diversa, sia a livello artistico sia umano. Infatti, durante lo scorso anno, ha affrontato non solo il vortice Sanremo ma anche il lungo tour in giro per l’Italia. Alla 75° edizione del Festival Clara presenta Febbre, un brano che racconta di amore verso se stessi e quanto sia importante trovare la migliore versione di sé, nonostante ci possano essere alti e bassi. È questa infatti la filosofia che l’artista adotta per approcciarsi a questa avventura: «Vorrei dare il massimo senza avere rimpianti». Per lei è molto importante anche la preparazione alla settimana di Sanremo: «Negli ultimi mesi ho lavorato tanto con due insegnanti di canto che mi seguono da quando ho 11 ani. E poi mi alleno sempre con un personal trainer». In riviera arriverà con il fratello Filippo: «È stato il primo a sentire il brano, mi fido molto del suo giudizio».
COMA_COSE – Cuoricini
L’avevano quasi svelato ai nostri microfoni poco prima dell’annuncio di Carlo Conti al Tg1. I Coma_Cose saranno a Sanremo per il terzo anno: «Siamo eccitati all’idea di partecipare per la terza volta al Festival». Si presentano con Cuoricini, un brano che racconta le fragilità di una relazione che deve fare i conti con la distrazione dei social: «Questa canzone è un insieme di tante idee che in passato non funzionavano, ma che qui si incastrano come per magia». Fausto e Francesca saliranno sul palco del Festival in una maniera diversa rispetto agli anni precedenti: sarà infatti la loro prima volta da sposati, unione che hanno sancito a Milano il 3 ottobre 2024! Nella serata dei duetti, condivideranno il palco con Johnson Righeira per cantare L’estate sta finendo. I Coma_Cose definiscono il loro pezzo come caramelle alla fragola, profumate e dolcissime: non resta che assaggiarle!
ELODIE – Dimenticarsi alle 7
Anche per Elodie non è la prima volta nella Città dei Fiori, la cantante romana infatti si appresta alla sua quarta partecipazione! Questa volta con Dimenticarsi alle 7, un brano con un ritmo molto incalzante ma che cela un testo malinconico. «La canzone parla di chi vorremmo scordare dopo una serata passata a ballare», racconta Elodie che consiglia anche di ascoltarla «dopo una notte folle nei locali, quando inizia a scendere l’adrenalina». La canzone celebra anche il mondo dei club che l’artista ha iniziato a frequentare all’età di 14 anni e in cui si è sentita accolta: infatti, Elodie non ha mai nascosto che per molti anni le discoteche sono state il suo mondo e il luogo in cui ha lavorato anche come cubista. Ormai Elodie Di Patrizi è un’artista affermata che fa dell’eleganza e della sensualità sul palco la sua cifra stilistica. I suoi concerti sono dei veri e propri show con luci, costumi ad hoc e coreografie pazzesche: uno spettacolo che porterà quest’estate anche a San Siro e al Maradona di Napoli!
FEDEZ – Battito
Fedez torna sul palco di Sanremo con un obiettivo importante: parlare di problemi di salute mentale. «Dovremmo affrontare questi argomenti come si fa con qualsiasi altra malattia», commenta il rapper di Rozzano. La sua canzone Battito, ispirandosi proprio ai battiti del cuore, si sviluppa come un brano d’amore a una donna che non esiste e «rappresenta la depressione». Il brano di Federico propone quindi diversi livelli di significato che si intrecciano, creando un mix molto potente dal testo forte e crudo. Anche per Fedez non è la prima volta all’Ariston: nel 2021 aveva presentato Chiamami per nome insieme a Francesca Michielin (anche lei in gara in questa edizione), posizionandosi secondo in classifica. L’artista partecipa quest’anno anche grazie agli ottimi ricordi personali collezionati durante l’esperienza di quattro anni fa al Festival di Sanremo: «Voglio aggiungerne di più belli!».
FRANCESCA MICHIELIN – Fango in paradiso
Francesca Michielin in questa edizione si aprirà al pubblico, portando una canzone in cui espone la sua fragilità: «Mi era già capitato di fare canzoni intense o impegnate, ma non avevo mai aperto così tanto il cuore. Durante le prove con l’orchestra non trattenevo le lacrime, mi sento davvero coinvolta». Francesca con la sua Fango in paradiso ha deciso quindi di abbassare le difese e lasciarsi andare alle emozioni: «Nella vita ho sempre cercato di essere rigorosa e impeccabile, stavolta voglio rischiare e abbracciare l’imperfezione». È un brano che tratta la triste fine di una storia d’amore e nel testo Francesca si chiede: «Chissà se anche in Paradiso, nel posto più meraviglioso e idealizzato, ci sia qualcosa di brutto». Artista veneta di Bassano del Grappa, ha scoperto di essere stata inclusa nel cast di Sanremo 2025 a pranzo da sua nonna Lucia, la sua fan numero uno: «Lei mi aiuta a vivere con leggerezza». Per Francesca Michielin sarà la terza volta al Festival: in entrambe le precedenti partecipazioni – la prima nel 2016 la seconda nel 2021 con Fedez – ha conquistato fieramente il secondo posto. L’artista di Fango in Paradiso è una ragazza estremamente versatile e poliedrica: non solo musicista e cantante, laureata in Conservatorio, ma anche conduttrice per due anni di X Factor e scrittrice!
FRANCESCO GABBANI – Viva la vita
Il suo buon umore e la sua allegria lo precedono, anche sul palco di Sanremo! Francesco Gabbani torna al Festival «con la canzone giusta». Viva la vita, il titolo parla da sé: «Celebra la vita e invita a riscoprire un senso di gratitudine verso l’esistenza». Francesco non è particolarmente scaramantico e quest’anno è anche più sereno nell’affrontare l’Ariston. Infatti, Gabbani non è alla sua prima edizione: ha vinto nella categoria Nuove Proposte nel 2016, nei Big l’anno successivo e infine ha preso parte alla competizione anche nel 2020, edizione segnata dal Covid. Ha anche le idee chiare su ciò che comporta il vortice Sanremo: «La cosa più faticosa da affrontare sono le interviste, le prove e i tanti appuntamenti giornalieri. Sembra strano ma la parte più semplice è salire sul palco e cantare!». Per Francesco Gabbani il 2025 è un anno di appuntamenti: il 21 febbraio uscirà il suo sesto album Dalla tua parte, che esplora temi sentimentali ma anche provocatori. Non si ferma qui, perché dopo il Festival sarà impegnato con il tour nei palasport italiani e un concerto speciale nell’atmosfera magica dell’Arena di Verona.
GAIA – Chiamo io chiami tu
«Cerco di far ballare piangendo», afferma Gaia presentando il suo brano in gara a Sanremo 2025. È una filosofia che cerca di mantenere da sempre, unendo le sue due anime: quella più allegra e quella invece più malinconica. Si intitola Chiamo io chiami tu un brano con un ritornello molto ritmato ma che cela un testo che invita l’ascoltatore a una riflessione. Gaia ha affrontato il palco dell’Ariston da neo-vincitrice del programma Amici di Maria De Filippi nel 2021 e poi come ospite nella serata delle cover con Big Mama l’anno scorso. Questa volta sarà solo lei al centro del palco: «Voglio affrontare il Festival con serenità, senza caricarlo troppo di ansie», racconta l’artista. Come spesso accade, la calma di fronte a situazioni importanti si trova anche grazie a un’intensa preparazione, e questo Gaia lo sa bene: «Mi sono preparata a lungo con la mia vocal coach e anche le prove con l’orchestra mi hanno dato modo di affinare ancora il brano». La cantante è reduce da un successo estivo travolgente dal titolo Sesso e Samba con l’amico Tony Effe, mentre prossimamente sarà in uscita con il suo nuovo album che sta preparando minuziosamente con il suo team.
GIORGIA – La cura per me
Una delle voci italiane che sa con grande naturalezza toccare il cuore del pubblico. Giorgia sarà per la quinta volta tra i Big di Sanremo, a 30 anni dalla sua vittoria con la meravigliosa Come saprei. Torna con la consapevolezza di una donna, di un’artista consolidata, ma con un brano scritto da un giovane: Riccardo Fabbriconi, in arte Blanco. Si intitola La cura per me: «Lavorare con lui è stata una bella sorpresa», afferma Giorgia, «è un ragazzo profondo, estremamente sensibile, conoscitore delle parole e della musica», aggiunge. L’artista, forte dei suoi 30 anni di carriera, si presenterà sul palco con abiti curati da Maria Grazia Chiuri, stilista di Dior, e canterà un brano capace di raccontare «il sentimento che ti lega alle persone, che siano fidanzati, genitori o amici. Il risultato è un testo che narra di crescita interiore». La cura per me è quindi la perfetta unione di musica e parole che si accompagnano nella trasmissione del significato della canzone. Giorgia è entusiasta anche di condividere l’esperienza con tante artiste donne: «Sono contenta di vedere in gara Elodie, con la quale scherzo sempre, Serena Brancale , che è bravissima, Francesca Michielin e le ragazze, Rose Villain e Joan Thiele».
IRAMA – Lentamente
Alla sua sesta partecipazione al Festival, Irama torna raccontandosi senza filtri. Dopo la sua emozionante Tu no nel 2024, quest’anno propone Lentamente: «Mi sono messo a nudo per dare spazio a una storia intensa. Canto un amore viscerale che si consuma lentamente e si distrugge da entrambe le parti». Una forza di musica e contenuto che si percepisce anche nel testo che Filippo (vero nome di Irama) definisce «crudo e trasparente». Nella tanto attesa serata delle cover, sarà affiancato da Arisa e insieme a lei canterà Say Something, brano straziante del 2013 pubblicato dal duo americano a Great Big World con Christina Aguilera. Irama non è più un volto nuovo a Sanremo, conosce bene il palco dell’Ariston e ricorda con grande tenerezza la prima volta che l’ha calpestato, nel 2016 tra le Nuove proposte: «Ho un ricordo bellissimo di quell’anno. Avevo fatto la selezione da indipendente, senza una grande casa discografica alle spalle». Inoltre, torna al Festival della Canzone Italiana nell’edizione che ha segnato il ritorno del conduttore che l’aveva scelto proprio nove anni fa: «Posso dire che fu Carlo Conti a scoprirmi e a farmi partecipare alla competizione». Anche per Irama, si prospetta un anno interessante caratterizzato da diversi appuntamenti live e la chiusura del nuovo album, anche se come dichiara lui stesso: «Sto ultimando le canzoni dell’album, ma sono molto esigente. So già che cambierò alcuni dettagli fino al giorno prima dell’uscita».
JOAN THIELE – Eco
Un nome nuovo per il palco di Sanremo, ma non per il mondo della musica: Joan Thiele, artista di Desenzano del Garda (Brescia). I suoi punti di riferimento sono le tre J: Joan Baez, Joni Mitchell e Jimmy Page dei Led Zeppelin e appena li ha scoperti a 12 anni si è subito iscritta a corsi di chitarra. Alessandra Joan Thiele, vero nome dell’artista, ha sempre sognato di fare musica: «Facevo busking e mi esibivo nei locali del Lago di Garda». Ora, invece, il debutto a Sanremo: «Voglio affrontarlo con leggerezza. Sono del segno della vergine, quindi maniaca del controllo. Mi sono però promessa di regalarmi momenti di spensieratezza». Infatti, è anche di questo che parla il suo nuovo album in uscita il 21 febbraio: «Joanita è un disco istintivo e viscerale. Joanita è la ragazzina con la chitarra elettrica che vive dentro di me». Joan Thiele (si pronuncia “tìle”) dalla sponda bresciana del Lago di Garda, nata da madre milanese con origini napoletane e da padre svizzero con origini colombiane, porta sul palco la sua Eco. «Un brano dedicato a mio fratello che indaga la paura, l’insicurezza e l’autosabotaggio, invitando a difendere le proprie idee e a seguire l’istinto». Sin dalla scuola per tutti era “la Thiele”, è approdata a Milano nel 2015, quando è partita la sua carriera discografica. Successivamente è decollata con una cover di Drake, passando per singoli ed Ep e culminando con un David di Donatello per il brano Proiettili, presente all’interno del film Ti mangio il cuore.
LUCIO CORSI – Volevo essere un duro
Dal set con Carlo Verdone in Vita da Carlo 3 al Festival di Sanremo: entrambi sono palchi importanti per Lucio Corsi, che partecipa alla 75° edizione con il brano Volevo essere un duro. Si tratta di una ballata, la forma a cui è più affezionato: «Mi permette di utilizzare parole in comodità, considerando anche la ricchezza e la bellezza della nostra lingua italiana». Nonostante sia un esordio, Lucio non ha timori: «L’Ariston non mi fa paura, mi emoziona se ripenso a chi l’ha calcato. Poi suonare per l’orchestra è un onore». D’altronde si può dire con fermezza che Corsi abbia fatto la gavetta: «Da anni cerco di fare della musica il mio mestiere, ho suonato tanto in giro e ora mi sento più sicuro». Tuttavia, nonostante la sicurezza in sè e nella sua musica, il musicista e cantautore di Grosseto ammette: «Mi incuriosisce l’aspetto televisivo, chissà come sarà stare dentro la televisione!». Lucio ha sorpreso tutti nel momento dell’annuncio dei duetti: infatti, l’artista di Volevo essere un duro canterà Nel blu, dipinto di blu, il capolavoro di Domenico Modugno, accompagnato da… Topo Gigio! «Topo Gigio mi ha insegnato molte cose: come non diventare una marionetta, mi ha insegnato come fare a tagliare i fili di chi ti vorrebbe far muovere a suo piacimento».
MARCELLA BELLA – Pelle diamante
Lei è la veterana del Festival, nonché la chioma riccia più famosa e apprezzata della musica italiana. Marcella Bella torna in gara per la nona volta, dopo diciotto anni dall’ultima. Il suo esordio a Sanremo risale al 1972, quando aveva solo vent’anni, con Montagne Verdi. Ora, forte di tanta esperienza sale sul palco dell’Ariston con grande fierezza ma tanta tanta emozione: «Per tenere a bada l’ansia guardo davanti a me e immagino un drago sputafuoco e gli dico “Sei tu che mangi me o io che mangio te”, alla fine la spunto sempre io». Marcella è in gara con il brano Pelle diamante, una canzone con un messaggio femminista: «Pelle diamante infatti significa avere la pelle dura, resistente a tutto. Mi rivolgo a ogni donna forte e determinata che sa quello che vuole e lotta per ottenerlo». Il singolo verrà incluso nella riedizione del suo ultimo album Etnea, che conterrà anche Fino alla fine del mondo, un altro inedito che porta la firma del fratello Rosario. Marcella aveva proprio voglia di tornare all’Ariston e ha confidato anche le tre cose fondamentali per la valigia sanremese: phon, volumizzante e lacca.
MASSIMO RANIERI – Tra le mani un cuore
La sua Perdere l’amore è un grande classico italiano che ha colpito diverse generazioni: non a caso ha vinto Sanremo nel 1988. Dopo 37 anni dal trionfo, Massimo Ranieri torna in gara. Lui, che l’emozione dell’Ariston l’ha vissuta più volte – otto per l’esattezza – si ripresenta con Tra le mani un cuore, un brano scritto dall’amico Tiziano Ferro e Nek. «Ho telefonato a Tiziano e gli ho chiesto una canzone per il mio nuovo disco. Era praticamente finita, me l’ha mandata, l’ho ascoltata e nella mia testa c’è stato un clic. Non faccio altro che ascoltarla: non mi stanca mai», dichiara Ranieri. Lui più di tutti sa cosa significa Sanremo per un’artista e ricorda con dolcezza i momenti passati sul palco dell’Ariston. In particolare, ne ha impresso in mente uno: «Il mio primo Sanremo è stato nel 1968. Avevo 17 anni e mi sentivo un pesce fuor d’acqua in mezzo ai cantanti che guardavo in televisione». Massimo Ranieri ha vissuto, infatti, i Festival di Sanremo con l’immenso Domenico Modugno e con Tony Renis, con il quale a volte tutt’ora prende volentieri un caffè. A 73 anni, l’artista di Perdere l’amore è ancora pieno di energia ed è sempre con la valigia in mano tra tour, concerti e ora… Sanremo 2025! Ha anche confidato che non può stare senza le sue bretelle, le indossa anche d’estate: «Sono praticamente attaccate alla mia pelle. Per i giorni del Festival ne sceglierò un paio per serata».
MODÀ – Non ti dimentico
Sanremo 2025 per i Modà è una ripartenza: «Sono stato fermo un anno e mezzo», racconta Kekko, frontman del gruppo, «ora è più difficile stare dietro a tutti gli impegni e al telefono che squilla sempre. Però è sempre bello tornare». La band ha debuttato al Festival nel 2005 tra i Giovani, per poi parteciparvi altre tre volte prima di quest’anno. Si intitola Non ti dimentico il brano in gara ed è un classico pezzo in stile Modà: «Il testo è potente e posso cantarlo con l’energia giusta. Non ti dimentico è un sentimento, tutti abbiamo qualcuno che non dimentichiamo dentro di noi». Insieme a Kekko nella Città dei Fiori ci saranno anche i suoi genitori, e poi lo raggiungeranno anche sua moglie e la piccola Gioia, che conosce già a memoria la canzone. Non solo la famiglia, perché a supportare il gruppo ci saranno anche i suoi cani: Elvis e Pau. Nella serata delle cover di venerdì, i Modà duetteranno con Francesco Renga, intonando insieme la meravigliosa Angelo, canzone con cui l’artista bresciano ha trionfato proprio nel 2005, anno di debutto del gruppo milanese al Festival.
NOEMI – Se t’innamori muori
Noemi torna a Sanremo più carica che mai: dopo quindici anni dalla sua prima partecipazione, quando si classificò quarta con Per tutta la vita. Una grande emozione per lei che si ripeterà sicuramente quest’anno anche se è l’ottava volta che sale sul palco dell’Ariston: «L’esibizione della prima sera fa paura come se fosse la prima volta». Noemi si trova nella Città dei Fiori accompagnata dalla sua cagnolina Daisy, una cucciola di solo cinque mesi un po’ indisciplinata che sicuramente le farà compagnia durante le giornate intense del Festival. Quest’anno l’artista romana porta a Sanremo il brano Se t’innamori muori, un titolo molto diretto che «racconta l’importanza di vivere la vita senza particolari paure: parla dell’abbandono sereno che provi quando ti innamori e, anche se è una fase di grande vulnerabilità, accettiamo la sfida di vedere come andrà a finire». Anche in questo caso, troviamo penne giovani: Mahmood e Blanco. Due giovani artisti che sanno bene cosa significa Sanremo: in coppia i due hanno vinto l’edizione 2022. La canzone con cui Noemi è in gara non racconta solo di amore ma anche di maternità, un tema molto delicato e su cui la cantante ha iniziato a interrogarsi: «Ho iniziato a farmi delle domande, perché per noi donne è difficile gestire lavoro e figli».
OLLY – Balorda Nostalgia
Nel 2024 Olly ha avuto un exploit incredibile a livello musicale e di pubblico: due anni fa aveva partecipato a Sanremo tra i Big arrivando da Sanremo Giovani, un dato che è sintomo della qualità e del talento di questo ragazzo. Una penna arguta che in questa edizione del Festival si presenta con Balorda Nostalgia, un brano che Federico – vero nome di Olly – ha impiegato molto a creare e perfezionare. «Ricostruisce la parte bella di una storia d’amore che è finita. Ne sento in qualche modo la mancanza, con la consapevolezza degli inevitabili aspetti negativi che hanno fatto finire la relazione», racconta. La nostalgia è un sentimento che Olly sente suo, anche in quanto genovese: infatti durante la serata delle cover porterà proprio Il pescatore di Fabrizio De Andrè, che presenterà insieme all’artista bosniaco Goran Bregović e la sua Wedding and Funeral Band. Faber è uno degli artisti che meglio definisce il cantautorato di Genova, una città di cui Olly sente un po’ la mancanza trascorrendo molto tempo a Milano: «Vorrei passarci più tempo, è il posto dove voglio tornare e la nostalgia del brano è anche verso la mia città». Il giovane artista ha un metodo scaramantico particolare prima di salire sul palco: fare le flessioni perché «circola il sangue e sto meglio», confida lui stesso, e indossare la catenina del battesimo di suo padre.
RKOMI – Il ritmo delle cose
Al suo secondo anno a Sanremo, Rkomi è carico e pronto per calcare il palco dell’Ariston! Dopo la sua Insuperabile nel 2022, l’artista milanese presenta quest’anno Il ritmo delle cose: un brano elettropop che vuole far ballare ma anche riflettere. «In questa fase della mia vita avevo bisogno di parlare: quale occasione migliore di Sanremo?», dichiara Mirko, e noi non potremmo essere più d’accordo. Si tratta di un brano che racconta il caos delle relazioni: il ritornello vuole «dipingere questo momento storico e l’attaccamento all’isolamento dettato dal digitale». Un tema quanto mai attuale che si accompagna a una produzione curata in parte anche da Shablo, tra i Big in gara quest’anno. Rkomi si esibirà venerdì, nella serata delle cover, insieme a un’altra artista che fa parte della kermesse sanremese: Francesca Michielin. Insieme canteranno La nuova stella di Broadway di Cesare Cremonini.
ROCCO HUNT – Mille volte ancora
Rocco Hunt è stato uno dei primi artisti a unire italiano e napoletano sul palco di Sanremo. Quest’anno torna portando la sua storia con Mille vote ancora. «Mi raccomando “vote”, non volte», sottolinea Rocco che ci tiene al termine napoletano presente nel titolo. Un brano che ripercorre la storia del rapper campano: «Parla di un ragazzo, del suo legame con la propria terra, della nostalgia di casa quando sei costretto ad andare via». Non è solo un canzone autobiografica, ma Rocco – in quanto padre – ci tiene a mandare un messaggio forte ai giovani, considerando anche le notizie spiacevoli che si sentono costantemente nelle news: «State lontani dalle armi e dalle cose brutte!». Dopo anni sul divano guardando Sanremo e tifando per Gigi D’Alessio e Nino D’Angelo, quest’anno torna per la terza volta all’Ariston, presentando anche una cover del grande Pino Daniele con Clementino durante la serata delle cover: Yes I know my way.
ROSE VILLAIN – Fuorilegge
Ritorna quest’anno a Sanremo, dopo aver fatto Click Boom sul palco nel 2024. Rose Villain è pronta ad affrontare l’Ariston con più tranquillità: «In questa edizione sono più serena, non ho l’ansia di dover piacere a tutti». Porterà un brano, dal titolo Fuorilegge, che parla della fase iniziale dell’amore, quando nasce e si sviluppa il desiderio: «È la fase più interessante quando nasce una storia. Ha bisogno di un palco grande per arrivare al pubblico», racconta Rose, «è intima ma potente», aggiunge l’artista milanese. La canzone è stata scritta prima di Click Boom e per questo, la chioma blu più popolare dell’industria musicale italiana la definisce «la mamma» del brano presentato in gara lo scorso anno. Rose Villain ha fatto una scelta interessante anche per la serata dei duetti, portando Fiori Rosa, Fiori Pesco di Lucio Battisti, che canterà insieme al giovane trapper Chiello. Dopo Sanremo, le aspettano i live a partire dalla data al Forum di Milano il 23 settembre. Non solo, perché a breve uscirà anche il suo nuovo album, il seguito di una trilogia iniziata con Radio Gotham.
SARAH TOSCANO – Amarcord
La più giovane in gara a Sanremo quest’anno è Sarah Toscano: artista di Vigevano classe 2006, ha vinto la scorsa edizione del talent Amici. Per lei sarà un debutto, perché, dopo essersi esibita ad Area Sanremo nel 2022, si presenterà di fronte al pubblico dell’Ariston con Amarcord. La canzone richiama nettamente il film di Fellini del 1973, un cult del cinema italiano che ha portato in auge un termine che ricorda la nostalgia. E proprio di questo racconta il brano di Sarah: «Non parla del film. Vivo o meglio rivivo un’esperienza amorosa, faccio le mie considerazioni e vado avanti». Amarcord vuole dunque mettere un punto a una storia conclusa, ma come dice la giovane artista: «A volte fa bene ripercorrere i ricordi, così come fa bene acquisire consapevolezza». D’altronde lei stessa si definisce una ragazza nostalgica e ricorda con grande tenerezza le domeniche passate in famiglia a suon di musica. Non ci sono solo le note nella sua vita, perché Sarah Toscano è anche un’ex tennista: ora però, per dare spazio al suo sogno, gioca solo nel tempo libero (anche a padel!). Sarà molto curioso inoltre scoprire come salirà sul palco durante la serata dei duetti, quando sarà accompagnata dal duo francese di successo Offenbach, con i quali canterà il brano Overdrive.
SERENA BRANCALE – Anema e core
Serena Brancale ritrova quest’anno Carlo Conti proprio sul palco di Sanremo. L’artista barese ha partecipato infatti nel 2015 – esattamente dieci anni fa – al Festival nella categoria Nuove Proposte. Ora ritorna su quel palco con una consapevolezza diversa, nonostante la sua natura gioiosa non sia mai cambiata: «Non sono diversa da dieci anni fa, sono più adulta. Ma l’emozione per il lavoro che faccio è la stessa». Quest’anno propone il brano Anema e Core, che racconta proprio un percorso di crescita: «Parla di come negli anni riesci a dare il giusto significato alle cose: da un’uscita, a un caffè, a una storia d’amore». La canzone unisce più generi musicali diversi: un mix di jazz ed elettronica, esattamente come in Baccalà, la canzone diventata virale l’anno scorso. Serena Brancale non solo canta e scrive, ma è anche polistrumentista. Nell’elenco, tuttavia, manca la chitarra: «Devo recuperare», scherza l’artista barese. Dal sogno di diventare attrice a quello di dedicarsi alla musica è un attimo: la Brancale, infatti, ha deciso con chiarezza che avrebbe fatto la cantante a 18 anni e da quel momento non si è più fermata. Nella serata delle cover duetterà sulle note di Ain’t got you di Alicia Keys, con un’altra famosa pugliese: Alessandra Amoroso.
SHABLO feat. GUÈ, JOSHUA, TORMENTO – La mia parola
Shablo porta una novità a Sanremo 2025! Infatti, sarà l’unico artista in gara che non canterà: «Innanzitutto io sono un produttore, non un cantante. Porto quindi il mio mondo, quello della produzione, in un evento tradizionale». Non solo producer: Shablo, nome d’arte di Pablo Miguel Lombroni Capalbo, è anche musicista, dj e manager. Il suo nome d’arte deriva dall’unione del suo vero nome e la parola sciabola. Sul palco con lui ci saranno tre generazioni diverse del mondo rap: Gué, Tormento e Joshua. Il primo è un suo coetaneo e i due hanno intrapreso il percorso musicale nello stesso periodo; Tormento invece, con il gruppo dei Sottotono, è un punto di riferimento per il mondo hip-hop in Italia; Joshua appartiene, infine, alle nuove leve della scena urban. Insieme si esibiranno con La mia parola, un brano che propone «un mix di generi tra rap, jazz, musica black e gospel. Ci sono poi citazioni a riferimenti anche a suoni del passato». Essendo nato in Argentina, ma cresciuto in Italia, Shablo non porterà solo musica, ma in valigia non mancherà anche il suo amato mate, una bevanda sudamericana simile al tè che il produttore beve tutti i giorni.
SIMONE CRISTICCHI – Quando sarai piccola
Ha vinto Sanremo nel 2007 con Ti regalerei una rosa, e quest’anno – dopo aver partecipato cinque volte – torna con un brano toccante: Quando sarai piccola. Simone Cristicchi sale sul palco dell’Ariston con un racconto autobiografico: «Sette anni fa mia mamma ha avuto un grave problema di salute e la canzone è una lettera in cui le racconto cosa le sta accadendo». L’artista romano offre quindi uno spaccato sulla fragilità dei genitori quando invecchiano: «Ritornano un po’ bambini, con tutta l’impotenza e la tenerezza che sentiamo nel vederli cambiare. Il tema è universale e sento una grande responsabilità». Quando sarai piccola è un brano suonato con pianoforte e orchestra, riprendendo quindi atmosfere del passato. «Non c’è traccia di elettronica», racconta Simone, «Forse è questa la sua forza: è nel tempo e, allo stesso tempo, fuori dal tempo». Non essendo il suo primo Sanremo, Cristicchi conosce bene il trambusto – seppur emozionante – che l’evento crea: «Nei giorni di Sanremo si entra in un vortice che può stancare sia il fisico sia la concentrazione. Per questo, l’ultima volta che ho partecipato con Abbi cura di me ho cancellato dal telefono i social e ho fatto Sanremo in serenità». Non avendo distrazioni, il cantautore saliva sul palco tranquillo: «Non avevo notizie di niente, salivo sul palco, cantavo, facevo le mie interviste, e andò bene. Quest’anno ripeterò l’esperienza».
THE KOLORS – Tu con chi fai l’amore
Adrenalansia. questo è il sentimento che anima i The Kolors all’idea di affrontare Sanremo 2025: un mix di adrenalina e ansia. Per loro sarà il terzo anno in gara: la prima volta nel 2018 con Frida, la seconda l’anno scorso con Un ragazzo una ragazza e quest’anno con Tu con chi fai l’amore. Stash e i suoi compagni tornano al Festival sicuramente con uno spirito diverso anche se «Sanremo e Sanremo!». Saliranno sul palco con l’intento di divertire e far divertire con una canzone che «celebra la leggerezza. Evviva i momenti in cui guida il cuore e non la testa!». Tu con chi fai l’amore è anche un invito a fidarsi di più del proprio istinto. La cover del venerdì sera sarà Rossetto e caffè di Sal Da Vinci: l’autore della popolare canzone uscita l’anno scorso accompagnerà i The Kolors nell’esibizione della canzone.
TONY EFFE – Damme ‘na mano
A Sanremo 2025 realizza un sogno, non solo suo, ma anche di tutta la sua famiglia. Tony Effe, nome d’arte di Nicolò Rapisarda, arriva all’Ariston con una canzone che celebra la sua amata Roma: Damme ‘na mano. Con il suo testo in romanesco, il brano è una vera e propria lettera d’amore: «Rendo omaggio alla città che mi ha dato tutto. Mi rivolgo a lei come se fosse una donna di cui sono innamorato». Tony si sta preparando al vortice sanremese tra allenamenti di boxe, lezioni di canto e lezioni di italiano. E suggerisce a tutti di ascoltare il brano «durante un giro di notte a Roma, lasciandosi trascinare dal fascino ammaliatore della Città Eterna». Venerdì 14 febbraio, salirà sul palco con Noemi e, mantenendo l’intento di celebrare la sua città, si esibirà con la cantante in Tutto il resto è noia di Califano. E se Damme ‘na mano fosse un piatto? Tony Effe non ha dubbi: «Un’amatriciana!».
WILLIE PEYOTE – Grazie ma no grazie
Un’artista che fa dell’ironia la sua cifra stilistica e la sua arma vincente, Willie Peyote torna a Sanremo con Grazie ma no grazie. Dopo un’ottimo sesto posto in classifica nel 2021 e il premio della critica Mia Martini con Mai dire mai (la locura), anche quest’anno Guglielmo porta sul palco la sua penna tagliente, con una spiccata ispirazione letteraria. «Nasce vagamente dal monologo dell’ottava scena del secondo atto del “Cyrano de Bergerac” di Edmond Rostand», racconta l’artista. Si tratta del brano con maggiore riferimento politico di tutto il Festival, che alterna momenti di leggerezza a momenti di critica: «Non ce l’avrei fatta a portare un pezzo senza riferimenti all’attualità, soprattutto in un momento in cui sembra che tutti siano fissi sulle proprie posizioni». «Mi piace ridere delle cose», aggiunge Willie Peyote, «ma sottolineando che dovremmo sforzarci a imparare a comunicare un po’ meglio anche tra persone che hanno idee diverse dalle nostre». Anche Guglielmo venerdì porterà una cover di Califano, come Tony Effe e Noemi: canterà Un tempo piccolo, accompagnato dai Tiromancino e Ditonellapiaga.
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