Nell’ultimo periodo la città di Marano, “meravigliosa” cittadina al confine con Napoli, si è trasformata in una vera e propria corte. Non tanto per gli aspetti nobili ma per la capacità di alcuni interpreti di realizzare banchetti, serate allegre, momenti di smisurata goliardia, all’insegna del lusso e dello sfarzo. Così come accadde nel periodo d’oro di Luigi XIV, le Roi Soleil, il sovrano di Francia dal 1661 al 1715, che si ricorda, tra le altre, per la sua passione per la danza, Marano è una novella Versailles.
Accade che i familiari dei politici nostrani si diano ancora una volta alle danze, alle feste e agli eventi promossi dagli amanti del “laterizio”. I principi convolano a nozze, i “macellai” invece emigrano verso gli ermi colli. Intanto, in città, i russi, tra l’acquisto di un locale e un altro, continuano a contare argent…
Alla corte dei vari nobili che organizzano i trattenimenti danzati si recano anche autorevoli personaggi del panorama politico locale per banchettare e brindare anema e core. E’ un momento di ritornata felicità in città, non si fa altro che esaltare i festeggiamenti di corte, a cui come sempre, non mancano i famosi menestrelli di un paio di giornaletti, sempre pronti a suonare il violino. Loro non possono assentarsi, devono mostrare fedeltà al Re e quindi, anche contro voglia, devono ballare.
D’altro canto però i festeggiamenti di Corte non passano inosservati e c’è chi come i russi-rossi, anch’essi ideatori del famoso balletto, vogliono unirsi alle attività. Ma per cultura i russi-rossi non amano essere comprimari, bensì vogliono dominare la scena e quindi da tempo – con il mastroncino – hanno iniziato a banchettare, in maniera smisurata. Hanno persino sperimentato un nuovo modo di festeggiare e diffondere la cultura del ballo, lo fanno in tanti posti: nei bar, nelle vinerie, nelle tabaccherie, nelle sale scommesse…insomma si balla, si mangia e si canta sempre. Un tempo, la “gran donna” di Aversa mise tanti alle strette, poi con l’avvento della pelliccia qualcosa cambiò e la restaurazione tornò.
E la “Madama”? La Madama, intanto, osserva.
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