Nel Mediterraneo, a causa delle microplastiche potrebbero essere a rischio i policheti del genere Sabellaria definiti “ingegneri del mare”, fondamentali per l’ecosistema.
I risultati delle ricerche scientifiche verranno illustrati a Bari, al Congresso Nazionale Congiunto Società Geologica Italiana – Società Italiana di Mineralogia e Petrologia.
Nicoletta Mancin (docente Università di Pavia – Dipartimento Scienze della Terra e dell’Ambiente): “Al Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente, dell’Università di Pavia con i geologi, ecologi, biologi delle Università di Bari e Urbino stiamo studiando gli effetti delle microplastiche sugli anellidi policheti del genere Sabellaria. Questi piccoli organismi, definiti “ingegneri del mare”, costruiscono delle barriere arenacee lungo la costa, agglutinando granelli di sabbia. Invece della sabbia ora trovano microplastica. L’esistenza di tali organismi è fondamentale per l’ecosistema. Purtroppo oggi, al posto dei granelli di sabbia questi policheti trovano sempre più microplastica, che entra nelle loro strutture e che causa loro stress ossidativo, con un probabile effetto domino su tutto l’ecosistema marino costiero: un impatto che è ancora da conoscere”.
Da OGGI – Lunedì 2 Settembre – 1000 geologi – 1200 temi di ricerca – 53 sessioni, 630 conferenze: Geology for a sustainable management of our Planet.
Apertura congressuale – OGGI – Lunedì 2 Settembre – alle ore 17 – Lunedì 2 Settembre – al Campus Universitario – con : Christopher Jackson, comunicatore BBC, Özlem Adiyaman Lopes, “Senior Manager” dell’ “International Geoscience and Geoparks programme of UNESCO”, Luigi Bignami, divulgatore scientifico e giornalista Focus TV, Emilio Casalini, giornalista e conduttore programma RAI.
Incontri aperti alla stampa anche con Javier Hernández Molina dell’Andalusian Earth Sciences Institute (Spagna), l’inglese Karen Hudson-Edwards dell’Università di Exeter, Cornovaglia (Regno Unito) che mostrerà pratiche minerarie sostenibili e l’italiana Elisabetta Erba dell’Università di Milano, paleontologa internazionale.
Campus Universitario “Ernesto Quagliarello”, in Via Edoardo Orabona n. 4. Aula Magna.
Alle ore 18 e 30 Cerimonia Inaugurale. Interverranno, tra gli altri: Rodolfo Carosi, Presidente della Società Geologica Italiana, Paolo Mazzoleni, Presidente della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia, Carlo Doglioni, Presidente dell’INGV, Francesco Violo, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Marco Amanti dell’ISPRA, Francesca Salvi di ENI, Massimiliano Moscatelli del CNR, Fausto Ferraccioli dell’OGS Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica di Trieste. Stefano Bronzini, Magnifico Rettore dell’Università di Bari, Giuseppe Mastronuzzi, Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università di Bari, Antonio Felice Uricchio, Presidente dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca.
“Al Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente, dell’Università di Pavia con i geologi, ecologi, biologi delle Università di Bari e Urbino stiamo studiando gli effetti delle microplastiche sugli anellidi policheti del genere Sabellaria. Questi piccoli organismi, definiti “ingegneri del mare”, costruiscono delle barriere arenacee lungo la costa, agglutinando granelli di sabbia. Il loro ruolo ecosistemico è fondamentale perchè queste barriere naturali mitigano l’erosione costiera e offrono habitat per tantissime specie marine. Purtroppo oggi, al posto dei granelli di sabbia questi policheti trovano sempre più microplastica, che entra nelle loro strutture e che causa loro stress ossidativo, con un probabile effetto domino su tutto l’ecosistema marino costiero: un impatto che è ancora da conoscere”. Lo ha dichiarato Nicoletta Mancin, docente del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia.
Briefing dei ricercatori aperto alla stampa, Mercoledì 4 Settembre, ore 17 e 30, Aula D, Campus Universitario “Ernesto Quagliarello”, in Via Edoardo Orabona n. 4. Aula Magna, dalle ore 8 e 30.
Durante il briefing, i ricercatori illustreranno la situazione microplastiche nei mari!
“L’inquinamento da plastica è un problema globale che affligge l’intero Pianeta: praticamente non vi è luogo al mondo dove non sia stata trovata della plastica ed il Mediterraneo è stato recentemente definito una “zuppa di plastica”. Purtroppo la plastica una volta dispersa nell’ambiente si degrada in particelle sempre più piccole – ha concluso la Mancin – formando microplastiche e nanoplastiche e diventando un nemico subdolo e nascosto. Tutti gli ecosistemi terrestri e marini sono afflitti da questa piaga, ma soprattutto l’ambiente costiero è quello che sta pagando il prezzo il più alto, perché rappresenta il punto dove la plastica, per lo più attraverso i fiumi e gli scarichi urbani, entra in mare. Il nostro bel paese si trova al centro del Mediterraneo con un territorio costiero molto esteso ed in futuro l’inquinamento da plastica potrebbe portare a problemi molto seri, in termini economici e di salute.
Durante il congresso nazionale della Società Geologica Italia, i ricercatori di diverse università italiane e centri di ricerca si confronteranno per capire le cause, gli effetti e le possibili soluzioni all’inquinamento da plastica.
I risultati che stanno emergendo dalla biocostruzione di Torre Mileto (Gargano, Puglia), la più grande del Mediterraneo, mostrano che tante più microplastiche sono presenti nei sedimenti tante più vengono accumulate in queste strutture arenacee, con abbondanze assolute del tutto equivalenti. Questo può apparire come un vantaggio, perché la biocostruzione in questo modo agisce da trappola semipermanente per le microplastiche, rallentandone la dispersione verso il largo. Tuttavia questo è un beneficio effimero, perché i risultati di questa ricerca stanno anche evidenziando che le microplastiche causano un certo danno fisiologico ai piccoli policheti, sebbene non si conosce ancora se questo danno, alla lunga, può portare conseguenze nella loro capacità di biocostruire”.
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