L’unico azzurro del nuoto che detiene un record del mondo, gambe corte, busto lungo e spalle larghe come gli piace raccontare di sé, si prende l’oro verso il quale sapeva intimamente di nuotare.
Thomas Ceccon vicentino, classe 2001, il bel tenebroso dell’Italia che nuota, favorito secondo tutti, a Parigi chiude il cerchio: titolo olimpico dei 100 dorso, la distanza che lo ha portato già sul tetto del mondo con il primato iridato, sempre guardando le stelle, perchè quello è il destino dei dorsisti.
“Mi sono commosso ed è raro che succeda. Anche prima di fare la gara lo ero. L’emozione era forte anche in pre chiamata perché essere lì è un privilegio”. E’ la confessione di Thomas Ceccon, dopo aver vinto l’oro olimpico nei 100 dorso a Parigi, il secondo dell’Italia ai Giochi. “Mentalmente é una gara difficile, ti distrugge. É più difficile di testa che fisicamente – la sua spiegazione -. Ti giochi tutto e più ci pensi e più è logorante. Certo se non avessi vinto non sarei andato a casa contento”. Ceccon tra due giorni tornerà in vasca per i 200 dorso e l’obiettivo ora è resettare la mente: “La mia medaglia sembrava scontata, ma potevo finire tranquillamente quarto. Ora devo reprimere le emozioni e pensare di non aver vinto nulla”.
“Fin da ragazzino sapevo di poter vincere questa medaglia ed oggi è quel giorno – ha poi raccontato Ceccon – Non posso esser più felice di così. Da ragazzino, a 15 anni, l’allenatore mi chiese: “Qual è il tuo sogno? Io risposi: “Vincere le Olimpiadi” e lui mi disse: “Calma, eh”. E’ sempre stato il mio sogno” “Vincere qui non è come ai Mondiali. E’ una gara che capita ogni quattro anni – aggiunge – Sono passato forte e ho provato a tenere fino alla fine. E alla fine ero esausto”. A chi gli chiede cosa direbbe oggi al Presidente della Repubblica, incontrato al villaggio olimpico alla vigilia dei Giochi, ha invece risposto scherzando: “Meno male che non ci ha tenuto troppo”. E’ la battuta con la quale chiude l’intervista in mixed zone facendo riferimento al siparietto andato in scena proprio qualche giorno fa quando il Capo dello Stato, parlando con gli atleti, aveva detto loro di avergli tolto tempo per l’allenamento. “Tutti dicevano di no e che non fosse vero -aveva spiegato Ceccon giorni fa – Ma io gli dissi “in realtà un po’ sì””.