Mugnano, canzoni e palloncini per l’addio a Raffaele: aveva 4 anni

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La piccola bara bianca trasportata da due super eroi, quelli amati dal piccolo Raffaele Buonocore, morto a 4 anni in circostanze tragiche lo scorso 27 febbraio. Da quel feretro, nella chiesa di San Biagio Vescovo e Martire, non hanno mai staccato lo sguardo – nemmeno per un istante – Gennaro e Francesca, il papà e la mamma del bimbo strappato alla vita dopo aver ingerito un piccolo tappo di plastica. Materiale che, verosimilmente, si sarebbe staccato da una siringa. Raffaele, deceduto lo scorso 27 febbraio, era a casa dei nonni quando ha accusato il malore. «Il nostro super eroe è volato via», c’era scritto sulle corone di fiori e palloncini allestiti all’esterno della chiesa del santo patrono di Mugnano. Il parroco, don Antonio Di Guida, con la voce rotta dall’emozione ha aperto l’omelia evidenziando «che tutta la comunità di Mugnano piange per questa assurda morte, infame, aggressiva e crudele». Il sacerdote, leggendo un passo del Vangelo di Giovanni, ha ricordato ai presenti «che un chicco di grano, caduto in terra, si trasforma in fiore e poi in frutto. Se il chicco di grano non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto». Poi, rivolgendosi ai genitori, ha aggiunto: «Non ho parole consolatorie da offrirvi, non ho risposte in questo momento. Posso solo dirvi che da domani, quando i riflettori si spegneranno, io non vi lascerò soli: vi sosterrò sempre e sarò sempre dalla vostra parte».
IL CORO DEI BAMBINI
Un’omelia breve, durata pochi minuti, ma intensa e carica di pathos. Il momento più toccante della cerimonia religiosa è arrivato poco prima della benedizione della bara. In chiesa, infatti, sono risuonate le note di una canzone, un inno alla libertà e alla primavera, intonate da bambini. Papà Gennaro e mamma Francesca, in quel momento, si sono stretti ancor di più attorno al feretro. Lo hanno fatto per tre lunghissimi e interminabili minuti. L’applauso ha accompagnato le ultime parole del sacerdote, così come un lungo applauso ha scandito i momenti – strazianti – della partenza del carro funebre. Centinaia di palloncini e coroncine bianche e azzurre, poco prima, erano volate in cielo.
LUTTO CITTADINO
In chiesa, oltre ai familiari, agli amici e ai docenti delle scuole del territorio, anche il sindaco Luigi Sarnataro, che per la giornata di ieri aveva proclamato il lutto cittadino. I familiari di Raffaele hanno affidato a una nota – diramata dal loro legale di fiducia – i pensieri di queste giornate segnate dal dolore. «Ringraziamo la comunità e le istituzioni cittadine per la vicinanza e l’affetto dimostrato. Allo stesso tempo precisiamo che nessun componente della famiglia intende, almeno al momento, parlare di quanto accaduto o rilasciare interviste agli organi di stampa».
L’INCHIESTA
Le indagini sulla tragica fine di Raffaele Buonocore sono affidate ai carabinieri della compagnia di Marano e ai magistrati della Procura Napoli nord. Tra gli aspetti al vaglio degli inquirenti anche la tempistica relativa ai soccorsi: le operazioni, infatti, sarebbero state segnate da un ritardo di alcuni minuti dovuto a un guasto dell’automedica. Un imprevisto risolto, poco dopo, con l’utilizzo di un altro mezzo disponibile nella postazione di Qualiano. Nel frattempo, un’altra ambulanza – partita da Giugliano – era arrivata sul luogo dell’intervento, ma priva di medico. L’infermiere aveva avviato le manovre di rianimazione. Secondo le linee guida della centrale operativa, l’equipaggio dovrebbe partire entro centoventi secondi dalla chiamata, a prescindere dal «colore» dell’emergenza. Nel caso del piccolo Raffaele il mezzo di soccorso, partito dalla postazione del comune di Qualiano, l’unica della zona dotata di un medico pediatra, ne avrebbe impiegati circa quattro per via dell’imprevisto.
© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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