Nelle oltre 1300 pagine che descrivono l’operato del clan Ferrara – Cacciapuoti, decapitato ieri grazie all’attività investigativa dei Magistrati della Direzione Investigativa Antimafia Locale e dal tribunale di Napoli, in numerosi passaggi viene spiegato il ruolo svolto da Francesco Ferrara detto “Francolone”, ritenuto capo dell’omonimo clan.
Il boss dei Ferrara era stato in passato già destinatario di un provvedimento di custodia cautelare, accolto dal GIP, di fatto mai eseguito, attesa la latitanza del predetto. La piattaforma indiziaria nei confronti di Ferrara Francesco consisteva prevalentemente nelle convergenti dichiarazioni di sei collaboratori di giustizia, BIDOGNETTI DOMENICO, CHIANESE GIOVANNI, DI LANNO BIAGIO, FERRARA RAFFAELE, IZZO SALVATORE e PERRONE ROBERTO. Tuttavia, il Tribunale del Riesame, con ordinanza n. 6954 del 24.10.2013, annullava il provvedimento del GIP, ritenendo che la piattaforma probatoria raccolta a carico di FERRARA Francesco non poteva considerarsi sufficiente poichè le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia sopra citati – sebbene attendibili – non avevano valenza dimostrativa.
Alla luce attività tecniche e degli approfondimenti investigativi svolti dagli inquirenti, che provano il ruolo di spicco dell’indagato FERRARA Francesco all’interno del clan in esame dall’anno 2013 al 2017, la posizione dello stesso viene rivalutata. I collaboratori di giustizia Guadagno Vincenzo, Guadagno Vito, Pirozzi Giuliano, Caracallo Filippo, Perrone Roberto, Di Lanno Biagio, Izzo Salvatore, Pellegrino Attilio, hanno attribuito al Ferrara il ruolo di esponente di rango verticistico del sodalizio in contestazione, collaboratore diretto e fiduciario del leader Ferrara Domenico, reggente della consorteria nei periodi di assenza o detenzione di questi, nonché responsabile delle attività imprenditoriali e degli interessi finanziari e commerciali del clan, in ispecie nel settore dell’edilizia.
Ecco alcune dichiarazioni rese dagli collaboratori di giustizia che descrivono il ruolo di FERRARA Francesco.
IZZO SALVATORE, nell’ambito dell’interrogatorio reso in data 01.07.2010, dichiarava:
“omissis riconosco un altro dei FERRARA poiché l’ho incontrato a Giugliano perché presentatomi da NOCERA Bruno presso l’ASL di Giugliano ove questi lavorava. Lo incontrai nuovamente nel corso di un incontro tenutosi al bar denominato MOULINE ROUGE sito in Marano al Corso Europa, di proprietà di P.G,, imparentato con NUVOLETTO Angelo detto ANGIOLOTTO. Spiego ora precisamente le ragioni per le quali fu organizzato questo incontro al bar MOULINE ROUGE. Il titolare di un negozio sito in Marano al Corso Europa aveva “problemi” con NUVOLETTO Filippo, detto FILIPPO O’ RUSSO, nipote di ANGIOLOTTO, per cui si rivolse a suo cognato LAMA Salvatore, esponente di spicco del clan MALLARDO. Non so in particolare a che cosa si riferissero i “problemi” che omissis aveva con FILIPPO O’ RUSSO, ma ricordo che si trattava di pagamenti non onorati. LAMA Salvatore, pertanto, chiese un incontro con FILIPPO O’ RUSSO, ma, poiché egli non ritenne di averci a che fare direttamente, lo stesso LAMA chiese la cortesia ad ALLEGRO Fabio per poterlo incontrare e parlargli affinché egli facesse da intermediario con FILIPPO O’ RUSSO. Fu organizzato, quindi, un appuntamento tra LAMA Salvatore ed ALLEGRO Fabio che ebbe luogo presso il negozio omissis; questo incontro fu organizzato proprio attraverso di me. All’incontro presso il negozio omissis, LAMA Salvatore illustrò la problematica di omissis e ALLEGRO Fabio si assunse l’onere di intermediare con FILIPPO O’ RUSSO. Così fu, tanto che dopo qualche giorno ALLEGRO Fabio, sempre tramite me, dette un nuovo appuntamento a LAMA Salvatore, nel corso del quale egli avrebbe incontrato proprio FILIPPO O’ RUSSO. Si tratta dell’incontro che ebbe luogo presso il bar MOULINE ROUGE ed a cui parteciparono LAMA Salvatore, ALLEGRO Fabio, FILIPPO O’ RUSSO e la persona effigiata nella foto nr. 31. Io non partecipai allo svolgimento dell’incontro, ma accompagnai ALLEGRO Fabio fino al bar; allorquando parcheggiammo l’auto, ALLEGRO Fabio si accorse che LAMA Salvatore era venuto accompagnato da una persona, proprio quella effigiata nella foto nr. 31, e disse “perché si è portato appresso a questo?” e, su mia richiesta di chi questi fosse, mi rispose: “è uno dei FERRARA” riferendosi chiaramente ad un esponente del clan FERRARA operante in Villaricca. Mentre eravamo fuori al bar la persona effigiata nella foto nr. 31 mi fu presentata; tutti entrarono e fuori al bar rimanemmo io ed il cognato di LAMA Salvatore, omissis, titolare della omissis. All’esito dell’incontro ALLEGRO Fabio commentò con me la presenza di un esponente del clan FERRARA all’incontro, tanto che, mentre per un verso FILIPPO O’ RUSSO si mostrò, a parole, disponibile ad un accordo, per altro verso, pretese in pratica il pagamento di quanto dovuto; ciò anche in considerazione del fatto che, da entrambi, la presenza di un esponente del clan FERRARA era stata vissuta come una sorta di affronto, perché essi non erano stati in precedenza avvisati della presenza di un esponente di un altro gruppo camorristico all’incontro; tale presenza rappresentava una sorta di deminutio della figura di ALLEGRO Fabio omissis”.
PIROZZI Giuliano, nell’ambito dell’interrogatorio reso in data 11.02.2013, dichiarava:
“….omissis…ma egli si incontra quasi quotidianamente con FERRARA Francesco detto FRANCOLONE, parimenti reggente e membro apicale del clan FERRARA-CACCIAPUOTI.
Ho parlato di FERRARA Francesco detto FRANCOLONE quale reggente del clan FERRARA in quanto effettivamente è lui a gestire i rapporti politici e le attività imprenditoriali, soprattutto quelle delle costruzioni e le attività immobiliari del clan FERRARA.
Ciò è tanto vero che, sebbene il vero e proprio capo del clan sia FERRARA Domenico detto ‘O MUCCUSO, poiché questi conduceva una vita assolutamente riservata, anzi segregata, in quanto a Villaricca si sapeva che egli era da circa 10 anni latitante, era proprio FERRARA Francesco detto FRANCOLONE a tenere i rapporti come esponente di spicco del clan FERRARA; e ciò sia con gli esponenti del clan MALLARDO, sia con i referenti politici a livello comunale, a livello provinciale ed a livello regionale.
Omissis …
FERRARA Francesco detto FRANCOLONE è a capo di un vero e proprio impero imprenditoriale realizzato proprio in quanto egli è un esponente di spicco del clan FERRARA-CACCIAPUOTI; si tratta di un impero imprenditoriale diversificato in diversi settori, tra cui, quello immobiliare, ma anche quello della commercializzazione di prodotti caseari con il marchio LA BUFALINA, quello della grafica pubblicitaria con la società PRINTEK, quello della scuola calcio del VILLARICCA CALCIO, e anche quello della ristorazione in quanto, da ultimo, ha aperto a Giugliano un bar chiamato MAKERE’, nonché i 3 discobar SALUTAM’ A’ SORET’, nonché nel settore dei centri estetici.
Egli gestisce la sua attività mediante prestanome, tra cui AMATO Antonio detto TONINO ‘O SARZUSO, suo cognato per averne sposato la sorella dello stesso FRANCOLONE.
Le rivendite del caseificio LA BUFALINA sono diversi esercizi sia in Giugliano che in Villaricca e sono tutti di FERRARA Francesco detto FRANCOLONE; gli interessi di FERRARA Francesco detto FRANCOLONE in questo ambito sono curati dal suo uomo di fiducia PALMA Francesco detto FRANCO.
A Giugliano i punti di rivendita del caseificio LA BUFALINA si trovano uno in Piazza Annunziata ed un altro in via Frezza angolo via della Resistenza, mentre a Villaricca ve ne è uno di fronte al bar San Remo sulla cosiddetta rotonda di Villaricca e FERRARA Francesco detto FRANCOLONE era in cerca di nuovi locali da aprire.
CARACALLO FILIPPO, nell’ambito dell’interrogatorio reso in data 23/08/2018, dichiarava:
“…..FOTO n. 7: riconosco FERRARA Francesco detto FRANCOLONE. Non conosco altri soprannomi attribuibili a tale soggetto.
Si tratta del fratello di FERRARA Domenico, alias MIMI’ O’ MUCCUSO, ed è l’attuale reggente del clan FERRARA/CACCIAPUOTI, unitamente al cugino di CACCIAPUOTI Luigi, a sua volte di nome CACCIAPUOTI Luigi.
Per quelle che sono le mie conoscenze, egli gestisce il ramo imprenditoriale del clan, occupandosi degli investimenti economici e delle attività imprenditoriali riconducibili al clan. Si tratta di un soggetto che per ovvi motivi precauzionali è restio a farsi vedere in giro con soggetti pregiudicati, occupandosi invece di gestire personalmente i rapporti con i c.d. COLLETTI BIANCHI, ossia con gli imprenditori riconducibili al clan FERRARA. Si occupa altresì degli investimenti immobiliari nel settore edile.
Sono a conoscenza di tali circostanze per averle apprese all’interno della mia organizzazione camorristica, prevalentemente da NAPOLITANO Francesco alias FRANCUCCIO ‘o NAPOLITANO.
…..omissis….
A.D.R. So che FERRARA Francesco ha investito denaro in due supermercati MD riconducibili formalmente alla famiglia omissis, uno dei quali è ubicato in Via Marcheselle di Villaricca, l’altro nei pressi della rotonda di Villaricca, direzione Calvizzano/Marano, nelle vicinanze di un distributore Q8 e della clinica DEI FIORI.
E’ stato proprio il gestore dell’esercizio di via Marcheselle a riferirmi che i supermercati MD citati, sono, di fatto, riconducibili a FERRARA Francesco.
Questo signore, che di cognome fa NAPOLANO e di cui non ricordo il nome proprio, è parente di TESONE Antonio, avendo, se non sbaglio, i due sposato due sorelle.
Si tratta di un soggetto che ho sempre frequentato ed al quale noi del gruppo MALLARDO ci rivolgevamo, anche io personalmente, per il c.d. “CAMBIO ASSEGNI”.
Egli era sempre disponibile, raccomandandoci, tuttavia ogni volta, di far sì che gli assegni non risultassero scoperti, perché ne avrebbe dovuto dare conto direttamente a FERRARA Francesco, con ciò significando che le somme che ci venivano versate in cambio degli assegni e, dunque, la stessa attività imprenditoriale erano riconducibili a FERRARA Francesco.
A.D.R.: So che FERRARA Francesco è proprietario e gestisce di fatto, sebbene non credo che ne sia formalmente intestatario, un distributore di benzina, sito in Villaricca, sulla strada che conduce a Giugliano, nei pressi della clinica MAIONE, dove lavora un uomo cinquantenne di corporatura robusta, bassino, alto all’incirca 1,65 mt., di nome Vincenzo, che, se non sbaglio, è parente del FERRARA. Sono a conoscenza di tale circostanza per averla constatata personalmente. Il FERRARA Francesco era presente all’inaugurazione del distributore avvenuta, se non ricordo male, circa tre o quattro anni fa, essendo anche io presente all’evento con la mia compagna. Voglio precisare che il distributore era già presente con altra denominazione e che FERRARA lo ha rilevato con la denominazione di ASSO.
Un paio di mesi dopo l’inaugurazione del distributore, fu aperto anche un bar presso lo stesso esercizio che non so se sia altrettanto riconducibile al FERRARA Francesco.
Mentre eravamo al distributore per l’inaugurazione, FERRARA Francesco mi disse che aveva intenzione di aprire ulteriori distributori di benzina con il marchio ASSO.
Mi riferì nella circostanza, in particolare, che aveva intenzione di rilevare ed ampliare due distributori di benzina che nel passato erano già gestiti dal predetto Vincenzo.
Si tratta del distributore AGIP PETROLI sito presso il bar Isola sul doppio senso di Villaricca e del distributore, non ricordo se ERG o Q8, ubicato sulla strada che collega Villaricca a Mugnano.
Negli ambienti criminali era risaputo che si trattava di distributori di benzina riconducibili ai FERRARA, ma la circostanza non l’ho appresa direttamente e non posso ricordare da chi l’ho sentito.
FERRARA Francesco disse quindi che li avrebbe rilevati; la circostanza mi fu successivamente confermata dallo stesso VINCENZO, in quanto avevo modo di incontrarlo presso il predetto distributore ASSO, dallo stesso gestito.
A.D.R.: fino al momento in cui ho iniziato a collaborare con la Giustizia, i distributori di benzina oggetto delle dichiarazioni del FERRARA Francesco, erano ancora chiusi.
A.D.R.: Oltre a quanto già riferito, non mi sovvengono i nomi di ulteriori imprese o attività commerciali riconducibili a FERRARA Francesco o ad altri esponenti del clan FERRARA/CACCIAPUOTI.
A.D.R.: FERRARA Francesco ha partecipato a talune riunioni, in rappresentanza del clan FERRARA, con esponenti del clan MALLARDO. Si tratta delle due riunioni di cui ho sopra riferito ed alle quali ho partecipato personalmente.
Non vi sono state altre riunioni tra le due organizzazioni criminali a cui io abbia visto partecipare personalmente il FERRARA Francesco, né ricordo che mi sia stato riferito di altri incontri che hanno visto la sua partecipazione. La S.V. mi fa presente che, in precedente interrogatorio, avevo parlato di quattro o cinque riunioni che avevano registrato la presenza del FERRARA Francesco; mi sarò confuso, in quanto ribadisco che si è trattato di sole due occasioni. Al momento, non ho altro da aggiungere sul conto di FERRARA Francesco.
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