Rapina in banca da 141mila euro, assolti due giuglianesi

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Auricchio Antonio del 1986 e Pennacchio Gianluca del 1992 erano imputati per aver commesso una rapina aggravata ai danni della Filiale di BancApulia a Termoli, con un bottino di 142.780 euro e per sequestro di persona, fatti commessi nel 2019. A seguito di giudizio abbreviato, il Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Larino ha assolto entrambi gli imputati “per non aver commesso il fatto”, accogliendo così la tesi difensiva degli avvocati Vittoria Pellegrino e Luigi Poziello del Foro di Napoli Nord. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna per Pennacchio a 6 anni e 6 mesi di reclusione e per Auricchio a 4 anni e 4 mesi di reclusione. A carico dei due imputati vi era una consulenza video antropometrica effettuata dai RIS di Roma grazie al sistema di video sorveglianza e la compatibilità di alcuni oggetti sequestrati ai due giovani nel corso di un altro reato commesso in provincia di Teramo, per il quale erano stati arrestati in flagranza di reato, con lo stesso modus operandi. Il fatto Sono entrati in tre, cappuccio sulla testa e taglierino in mano, Hanno fatto irruzione dall’ingresso posteriore tagliando il vetro con un flex. Quindi hanno raggiunto la direttrice e i dipendenti della Banca Apulia di via Martiri della Resistenza a Termoli, che intorno alle 16,30 dell’8 febbraio 2019, stavano ultimando il conteggio del denaro per chiudere l’istituto di credito. Sotto la minaccia della lama i dipendenti hanno consegnato i soldi conservati nelle casse, un bottino di oltre 140mila euro e che sarebbero dovuti servire per il bancomat nel fine settimana. Un colpo studiato e, secondo le primissime ricostruzioni, pianificato in maniera sicuramente più convincente rispetto alle tante rapine ‘fai da te’ messe a segno nell’ultimo periodo a Termoli e dintorni. Sicuramente i malviventi avevano attrezzi adatti a rompere la vetrata senza fare troppo rumore. Sono però fuggiti dall’ingresso principale, quello che affaccia su via Martiri della Resistenza, vicino al vecchio ospedale, trafficatissimo a quell’ora. Stanno indagando sul caso i Carabinieri della compagnia di Termoli anche se i primi a intervenire, quando è suonato l’allarme, sono stati i vigilanti della società Aquila, azienda di sorveglianza e controllo privato. Dalle prime testimonianze dei dipendenti, i malviventi avrebbero detto poche parole in italiano e con un forte accento meridionale.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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