Morire a Napoli senza un perché. L’amico di Francesco Pio: “Mai fatto questioni con nessuno, eravamo seduti al bar, è morto tra le mie braccia”

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Carlo Chiaro, 18 anni come Francesco Pio, che per lui era soltanto «Pio» e quando parlavano tra loro non si chiamavano nemmeno per nome, dicevano solo ’o fra’, fratello. «Eravamo veramente fratelli, capitava che lui venisse pure a dormire a casa mia, e quando finivamo di lavorare stavamo sempre insieme. Pure io faccio il pizzaiolo, e parlavamo di aprirci un giorno un locale tutti e due, anche lontano da Napoli. Magari l’avessimo fatto e ce ne fossimo andati da qui».

Lunedì notte si sono sentiti alla mezza. «Ho ancora il messaggio che mi ha mandato per avvertirmi che aveva finito di lavorare», racconta Carlo. Poi Francesco Pio è andato a casa dell’amico «perché voleva che gli prestassi le mie scarpe, gli piacevano assai». Alle 2 erano a Mergellina, al chiosco, Da Sasà, punto di ritrovo di tanti ragazzi e anche loro. «Ma quelli che si sono presi a botte non li conoscevamo proprio. Noi tarantelle (ovvero discussioni, liti, ndr) non ne abbiamo mai fatte. Pio non ha mai preso questioni con nessuno, era proprio contrario. Stavamo a un tavolino, avevamo comprato le noccioline, quando abbiamo sentito gente che litigava e poi i colpi di pistola. Ma erano a venti metri almeno da noi e c’era in mezzo un sacco di gente. Io non mi faccio capace, come è possibile che è stato colpito lui?».

Infatti all’inizio Carlo non aveva capito. «Pensavo che fosse svenuto per la paura quando quello ha sparato. E allora cercavo di tirargli fuori la lingua per non farlo soffocare. Gli altri dicevano “il sangue, il sangue”, ma io mi ricordavo che aveva addosso una maglietta con un disegno rosso. E dicevo “non vi preoccupate, non è il sangue è il disegno della maglietta”. Invece teneva un buco in petto. Un buco piccolissimo, che però l’ha ucciso. Non me lo dimentico più. L’ho visto morire, lo tenevo tra le braccia quando ha perso conoscenza».

Il Corriere

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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