Messina Denaro, nei covi le tante icone del padrino. Da Putin a Joker

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Dai tanti covi di Matteo Messina Demaro, ma anche dal portabagagli della sua Alfa Romeo trovata parcheggiata in una stradina di Campobello di Mazara, emerge il Pantheon del padrino arrestato dopo trent’anni di latitanza. Non solo una incorniciata effige alla parete del cinematografico padrino interpretato da Marlon Brando o una icona della violenta sfida esistenziale come Joker, ma anche un libro di grande attualità, una biografia di Vladimir Putin.

Le analisi degli psicologi

Forse non è un caso se fra questi reperti destinati all’analisi non solo dei magistrati ma anche degli psicologi campeggi il libro sullo Zar di Russia, sulle strategie per affermare, rafforzare e moltiplicare il potere personale. In questo trovando un’assonanza fra quanto ha realizzato Messina Denaro in un’area come quella trapanese, convinto nel suo delirio di onnipotenza di potere conquistare l’Italia intera. Come provò a fare proprio nel 1993 con le stragi mafiose di Milano, Firenze e Roma. Puntando cioè al cuore del Paese, attaccando il centro finanziario a Milano, la culla della cultura a Firenze, l’alveo della religione a Roma. Senza risparmiare i media con il fallito attentato a Maurizio Costanzo. «Matteo era di livello superiore. Era di un’eleganza, di uno stile per noi inarrivabile. E poi è un uomo colto», raccontano gli amici di gioventù in un bar a Selinunte. «Leggeva Nietzsche, libri di romanzieri importanti, scrittori sudamericani. A volte faceva citazioni per noi incomprensibili. In 30 anni di solitudine chissà quanti libri avrà letto».

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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