Lo chef stellato Di Costanzo cucina per gli sfollati
Lo chef stellato Nino Di Costanzo cucinerà venerdì 2 dicembre per gli sfollati di Casamicciola ospiti dell’Hotel Michelangelo e per i soccorritori. Lo chef è patron del ristorante Danì Maison di Ischia, due stelle Michelin, quattro cappelli dell’Espresso, tre forchette del Gambero Rosso.
Sono ancora sotto sequestro le otto salme di Casamicciola Terme. Prima del dissequestro passeranno uno o due giorni, come apprende l’Adnkronos. Perché prima vanno fatte una serie di notifiche ai prossimi congiunti. Sugli otto corpi non è stata fatta l’autopsia ma una ispezione cadaverica con il medico legale. Il primo corpo a essere ritrovato è stato quello di Eleonora Sirabella, 31 anni, commessa in un negozio di Ischia. A Casamicciola viveva con il compagno, Salvatore Impagliazzo che al momento risulta ancora disperso. Presso la cappella dell’ospedale di Lacco Ameno ci sono anche i corpi senza vita dei tre fratellini Monti. Si tratta di Francesco, Maria Teresa e Michele Monti: 11, 6 e 16 anni. I tre erano in casa con i genitori Gianluca e Valentina Castagna, che risultano ancora dispersi, quando la frana li ha travolti.
La Calcaterra è da luglio scorso commissario straordinario del Comune di Casamicciola dopo lo scioglimento dell’ente per le dimissioni della maggioranza dei consiglieri. La nomina era stata decisa domenica dal Cdm ma il parere della Regione è vincolante. Il ministro per la Protezione civile e per le politiche del Mare, Nello Musumeci, sarà in Aula al Senato giovedì alle 11.30 per un’informativa sulla vicenda di Ischia. Lo si apprende al termine della conferenza dei capigruppo di palazzo Madama.
Da anni si batte per “trovare una soluzione praticabile e di buon senso all’abusivismo”, ed oggi dopo la tragedia di Casamicciola, il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale, è chiaro: “ad Ischia – dice – bisogna demolire perché si tratta di case in zone a rischio ma lo si deve fare in base ad un piano dello Stato. A Casal di Principe è diverso”. “Da noi – dice – non ci sono situazioni di rischio del territorio ma case costruite con sacrificio e in anni in cui lo Stato non c’era, ma la camorra comandava: vanno salvate per non creare problema sociale e abitativo”.