La frana di Ischia e la strage di bambini. L’ottava vittima è Michele, 15 anni

0
CASAMICCIOLA TERME, ITALY - NOVEMBER 27: Volunteers clean up the mud after the landslide that hit Casamicciol on November 27, 2022 in Casamicciola Terme, Italy. Italian rescuers continue searching for several missing people, as Italy's government declared a state of emergency on the southern island of Ischia. Authorities have said the landslide, which hit early Saturday destroyed buildings and swept parked cars into the sea, killed at least seven people, and has left up to five others missing. (Photo by Ivan Romano/Getty Images)
1.928 Visite

Ore 14:22 – L’ex sindaco: «23 mail pec per dare l’allarme 4 giorni prima, nessuno mi ha ascoltato». Ventitrè mail pec inviate ad altrettanti destinatari appena quattro giorni prima della tragedia: «Evacuate Casamicciola, la semplice allerta meteo non basta». A scriverle era stato l’ingegnere Giuseppe Conte (omonimo dell’ex premier), già sindaco nei primi anni ‘90 del Comune colpito dalla frana dello scorso. Un allarme inascoltato. «Avevo scritto al prefetto di Napoli, al commissario prefettizio di Casamicciola, al sindaco Manfredi e alla Protezione Civile Campania. Nessuno mi ha risposto», denuncia al Corriere.

Ore 14:19 – Ottava vittima è Michele Monti, 15 anni

È Michele Monti, l’ottava vittima ritrovata a Casamicciola. Il ragazzo, 15 anni, è il fratello di Francesco e Maria Teresa, i cui corpi erano stati ritrovati ieri. Si cercano ancora i corpi dei loro genitori, Gianluca Monti e Valentina Castagna.

Ore 13:39 – Santanché: «Non diciamo che Ischia è un’isola distrutta, va contro il turismo»

(Stefania Chiale ) Non bisogna dire che Ischia è un’isola distrutta: è la ministra del Turismo Daniela Santanché ad affermarlo a margine dell’evento Lombardia 2030 in corso al Pirelli Hangar Bicocca a Milano. «Bisogna stare attenti nella comunicazione, perché Ischia vive di turismo e non dobbiamo fare più danni ancora della drammaticità della situazione». La ministra ha ammesso che «viviamo nel Paese più bello del mondo ma anche nel più fragile». Ieri il Consiglio dei ministri straordinario ha messo a disposizione due milioni «per le prime emergenze»: «Sappiamo che le cose da fare sono molte – ha detto Santanché -, non è una questione di risorse, ma di procedure e di coordinamento coi comuni e le regioni, noi faremo tutto quello che c’è da fare». Per questo «bisogna intervenire, ma bisogna fare le cose giuste, perché demolire le case significa lasciare le persone in mezzo alla strada. Bisogna a

 

Il fango, che ha devastato una zona di Casamicciola Terme, a seguito dell’alluvione di sabato mattina, continua a restituire corpi. Le squadre di soccorritori che lavorano a via Celario hanno individuato ed estratto l’ottava vittima dell’alluvione. Si tratta di un uomo di cui per il momento non si conosce ancora l’identità e che a breve verrà trasportato alla sala mortuaria dell’ospedale isolano.

Francesco, Maria Teresa, Giovan Giuseppe. La strage dei bambini è compiuta. Nel pomeriggio di ieri, quello più triste per l’isola d’Ischia, quanto si temeva fin dall’inizio si trasforma rapidamente in orrida realtà, con la fanghiglia che stronca ogni speranza mentre restituisce ai soccorritori, uno alla volta, tre dei quattro bimbi dati per dispersi fin dall’alba di sabato.

Gli altri decessi.

Gianluca aveva portato la famiglia a vivere lassù perché lì c’era lo spazio per farci una stalla e sistemarci due muli e un cavallo che erano la sua passione. E pure dei suoi tre figli. Maurizio e Giovanna rimasero senza casa dopo il terremoto del 2017, e invece di rimettere a posto quella che era giù in piazza Maio decisero di ristrutturarne un’altra che avevano al Celario. Con l’orto intorno e la stanzetta per il bambino che era in programma già da un po’ ma era appena arrivato.

Pure Eleonora e Salvatore avevano ristrutturato un vecchio rudere, ma ci vivevano un po’ sì e un po’ no. Quando lui era imbarcato, e rimaneva in mare anche sei mesi, lei si trasferiva dalla mamma a Lacco Ameno. Adesso Salvatore non era imbarcato. Nikolinka, che qui chiamavano Nina, viveva a Berlino col suo compagno ischitano. Ma la casa aggrappata sul costone dell’Epomeo avevano voluto conservarla, e Nina c’era appena tornata per ritirare l’attestato di cittadinanza italiana, che era un suo desiderio ormai da tanti anni.

 

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
  • Fascinated
  • Happy
  • Sad
  • Angry
  • Bored
  • Afraid

Commenti