Reddito di cittadinanza, ecco chi lo perderà

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Quelli più a rischio di perdere il Reddito di cittadinanza sono i beneficiari tenuti alla sottoscrizione del Patto per il lavoro presso i centri per l’impiego. Si tratta di circa 660 mila persone, secondo il monitoraggio dell’Anpal riferito al 30 giugno scorso. Ci sono poi altri 173mila percettori che già lavorano, ma con redditi così bassi da rientrare nei requisiti per il sussidio di povertà. In tutto sono quindi più di 830 mila i titolari del Reddito che, in quanto abili al lavoro, verrebbero colpiti dalla stretta che il governo deciderà con il disegno di legge di Bilancio 2023 che dovrebbe essere esaminato oggi dal consiglio dei ministri. In pratica, uno su tre dei circa 2,5 milioni di beneficiari del sussidio.

Quanto durerà il nuovo Reddito di cittadinanza?

Le ipotesi sul tavolo sono diverse. La più dura, caldeggiata dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, prevede che, alla prima scadenza del Reddito di cittadinanza (secondo le regole attuali, la prestazione dura 18 mesi, rinnovabili dopo una sospensione di un mese), gli abili al lavoro perdano il sussidio. Ancora per sei mesi potrebbero ricevere un assegno legato ai corsi di formazione, possibilmente finanziato con i fondi europei ad hoc. Poi più nulla.

Ci sarà gradualità?

Ipotesi più morbide, sostenute in particolare dal sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon (Lega), prevedono invece un décalage: trascorsi i 6 mesi in formazione, se l’interessato non ha ancora un lavoro, potrebbe chiedere nuovamente il Reddito, ma al massimo per 12 mesi e con un importo tagliato del 25%, e poi, dopo altri 6 mesi di sospensione, il sussidio potrebbe essere chiesto per l’ultima volta, per sei mesi e ridotto di un altro 25%. La soluzione potrebbe cadere nel mezzo.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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