Dal Vomero appello per l’edicola della funicolare Centrale Capodanno: “Rischia di sparire un pezzo della storia della Città”  

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” La crisi delle edicole di giornali, che da tempo ha investito l’intero paese, ha toccato negli ultimi anni anche il capoluogo partenopeo  e, in particolare, il quartiere collinare del Vomero, dove tali strutture avevano trovato, negli anni passati, un notevole sviluppo, al punto che, in una delle strade principali, via Scarlatti, nel tratto di poche centinaia di metri che da piazza Vanvitelli arriva all’incrocio con via Luca Giordano, si registra la presenza di ben quattro chioschi addetti a tale vendita “. A tornare sull’argomento, anche alla luce del recente provvedimento con il quale solo 23 edicole presenti sul territorio cittadino, possono rilasciare alcuni certificati anagrafici e di stato civile, nell’ambito della diffusione della digitalizzazione dei servizi al cittadino, è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero.

  ” Tra le edicole storiche che hanno abbassato le saracinesche, lasciando però i manufatti ancora al loro posto, ce ne una particolarmente cara ai napoletani e ai vomeresi, in particolare, anch’essa di recente chiusa – afferma Capodanno -. Si tratta dell’edicola di giornali posta in piazza Fuga, nell’atrio antistante l’area di accesso dei viaggiatori della stazione superiore della funicolare Centrale “.

 ” Un’edicola – puntualizza Capodanno, presumibilmente coeva alla costruzione dell’impianto a fune che venne inaugurato il 28 ottobre 1928. Gestita da lustri da persone sempre gentili e disponibili, che non solo, oltre alla vendita dei giornali, offrivano qualche servizio di carattere sociale, come l’acquisto dei biglietti, attività preziosa, specialmente in quelle occasioni, non rare, nelle quali non si palesava alcuna alternativa per fornirsi del ticket di viaggio ma anche disponibili verso tanti utenti dell’importante importante impianto a fune, che ogni giorno trasporta mediamente circa 30mila passeggeri, nel fornire indicazioni e suggerimenti per raggiungere i vari siti, anche turistici, del quartiere collinare “.

 ” Peraltro – sottolinea Capodanno – il manufatto dell’edicola è di una rara bellezza artistica e architettonica, un unicum che avrebbe dovuto già farlo rientrare tra  i beni culturali e storici da tutelare in base alle vigenti normative al riguardo. Un vero e proprio pezzo inalienabile della storia del capoluogo partenopeo e dei suoi impianti a fune, che invece purtroppo potrebbe rischiare di scomparire definitivamente laddove si decidesse di liberare l’area sulla quale insiste “.

 ” Alla luce di quanto sopra – aggiunge Capodanno – lancio un appello al sindaco di Napoli affinché prenda a cuore la vicenda, invitando, in tempi rapidi, intorno a uno stesso tavolo l’ANM, l’azienda napoletana mobilità, proprietaria dell’area sulla quale è ubicato il manufatto e l’edicolante, per trovare un accordo sul canone da corrispondere, tenendo nell’occasione in debito conto le grandi difficoltà che attraversa il settore degli edicolanti ma anche la notevole funzionale sociale e culturale che svolgono le edicole di giornali “.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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