Marano, si pensa già alle elezioni del 2023. Ma da destra a sinistra nessuno ha mai preso le distanze dalla camorra, dalla mala politica e da certi personaggi

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Le elezioni amministrative, a Marano, sono ancora lontane: si voterà, salvo sorprese, nella primavera del 2023. Eppure c’è già fermento e diversi sono i rumors su personaggi, quasi tutti provenienti dal passato, che si sono messi già in cammino.

Da destra a sinistra è un fiorire di indiscrezioni. Ma la città rischia l’ennesimo pantano, l’ennesimo flop visti gli attori ufficiosamente in campo.

Negli ultimi anni, il giornale Terranostranews – unico organo di informazione del territorio non affine ad ambienti di malaffare, mala politica e criminalità organizzata (tra Marano e un comune limitrofo ci sono due giornali che flirtano invece con personaggi in odor di malavita) – ha svelato e ricostruito tutto ciò che c’era da dire e scrivere su politici collusi, giunte sciolte per camorra e clan locali.

Da destra a sinistra, su questi temi, nessuno ha avuto il coraggio di dire nulla. Nessuna parola da parte dei partiti di destra, Lega e Fdi, su inchieste e processi (come il Pip, ad esempio) che si sono celebrati o che si celebrano nelle aule giudiziarie di Napoli nord; nessuna parola del Pd, che è reduce da uno scioglimento per mafia e con un sindaco democratico (Visconti); nessuna parola della sinistra estrema, Pap e Sinistra Italiana, sul processo Bertini-Simeoli, nessuna presa di distanza dalle giunte “gestite” palesemente dai palazzinari di camorra di Marano e con il sostegno (in passato) della sinistra locale. Nulla di nulla. Nemmeno Italia Viva, che pare sia intenzionata ad esprimere un candidato sindaco, ha mai detto mezza parola su alcune inquietanti giunte. E il 5 Stelle? Cosa farà da grande? Riuscirà ad organizzare qualcosa di strutturato e serio sul territorio, visto che in 10 anni non è mai riuscito nemmeno a partecipare a una competizione elettorale?

Per costruire il futuro, cari politici maranesi, bisogna prima resettare il passato. E si resetta parlandone e stigmatizzando chi ha mal operato.

Redazione Terranostranews.

Segue riflessione del professor Izzo.

Da quello che sta trapelando dalle inchieste sulla Marano dei primi anni duemila fino a tutto il 2016 e dalla chiamata in causa di politici e tecnici dell’ epoca da parte di chi per oltre un decennio ha guidato l’ente comunale. Una riflessione va fatta: “questo periodo non è stato uno dei più facile per la politica maranese”. E nonostante la mia cultura garantista il coacerbo dì tali situazioni mettono in luce la poca trasparenza nell’amministrare e i tanti misteri che si annidano in troppe operazioni politiche-amministrative dell’epoca. I troppi veleni che emergono non depongono a favore di una classe politica che per più di un decennio ha sancito le sorti di Marano. Sicuramente il periodo politico in questione non è stato uno dei più brillanti della storia della nostra città e molte delle criticità che oggi viviamo sono il prodotto naturale di quegli anni. Rileggendo la storia di quei momenti una verità assoluta viene alla mentre e cioè: per la rinascita della nostra città c’è bisogno di una classe politica scevera da quegli avvenimenti che hanno prodotto danni d’immagine alla nostra comunità, una nuova classe politica che sappia interpretare il senso di servizio per la collettività che deve essere anteposto a tutto e a tutti quando si è chiamati ad amministrare la cosa pubblica, questo l’unico percorso capace di dare di nuovo credibilità alla politica qui a Marano.

Michele Izzo

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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