Anna Borsa aveva solo trent’anni e due occhi azzurri come il cielo che ieri ha visto per l’ ultima volta. Uccisa a colpi di pistola dal suo ex fidanzato. La sua unica ” colpa” quella di non amare più un uomo che ha fatto fatica ad accettare questa realtà. Quando si ama, è doloroso accettare di non essere ricambiati ma pensare che l’altro sia una proprietà e non meriti di vivere indipendentemente dalle sue scelte, dai suoi errori e da ciò che non riesce a dare più, è veramente assurdo. Anna è stata uccisa da un uomo che aveva bisogno di lavare col sangue l’offesa del rifiuto, con un prezzo molto caro. Mettiamo panchine nelle piazze, adorniamo le strade con le scarpette rosse, celebriamo la giornata contro la violenza sulle donne ma non basta: l’odio, il ricatto, la sopraffazione sono ancora insite anche a causa di retaggi culturali che non riusciamo a sdradicare nonostante le tante manifestazioni. Anna non c’è più e non servirà la mobilitazione di tante persone a farla tornare. Occorrono leggi forti senza sconti di pena e tanto coraggio di denunciare. Occorrono donne consapevoli e indignate che l’ otto marzo prossimo non ostentino come delle oche giulive il loro corpo ballando e festeggiando il nulla. Donne che sappiano gestire il dolore e la rabbia di una fine non sempre condivisa, con delicatezza, intelligenza e tatto. Donne coraggiose.

Annamaria Schettino

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